Capitolo 3

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Appena mio fratello è venuto a sapere che avrei passato l'intero pomeriggio con Hogan, non ci ha pensato due volte ad andare dalla Preside.
Voleva prendersi lui la punizione al posto mio, per non farmi stare con lui. Ma non ci è riuscito, per sua sfortuna.

Le lezioni sono ormai finite e mio fratello, come suo solito, mi sta già aspettando in corridoio.
"Ciao." Lo saluto, con un sorriso e un bacio.
Lo vedo nervoso e non lo biasimo.
Mentre ci dirigiamo all'esterno, nel giardino della scuola, mi dà una leggera carezza sulla guancia.
"Promettimi che se ti fa qualcosa me lo dici."
"Te lo prometto." Sorrido.
"Anche se solo si avvicina troppo."
"Va bene."
"Se fa qualche battuta."
"Sí." Continuo a sorridere.
"Se ti dovesse anche solo parlare."
"Heric, calmati! Non succederà nulla!" Rido.
"Non mi fido di quello, lo sai."
"Qualunque cosa dovesse succedere, te la dirò. E ti darò il permesso di prenderlo a pugni."
Lui fa un piccolo sorriso. Dopodiché mi dà un bacio sulla fronte, per salutarmi.
"Ci vediamo quando finisci."
"Va bene, capo!" Urlo, ormai dall'altra parte del giardino.

Davanti all'entrata della piscina trovo una signora robusta e bassa. Di fianco, su una panchina, c'è Hogan, con una sigaretta in mano.
"La signorina Evans?" Mi chiede.
"Sí."
"Ben arrivata, Allie." Sorride Hogan.

Quando la donna si gira, per entrare, io gli faccio il dito medio, mentre lui mi manda un bacio, col suo solito sorrisino.

Una volta entrati la donna si rivolge a noi.
"Bene. Il pavimento è da spazzare e lavare. Bisogna raccogliere tutti gli attrezzi che sono rimasti lì per terra. Le pareti sono da lucidare e le finestre da pulire." Dice, tutto d'un fiato.
"Ma non ce la faremo mai a fare tutto quanto in poche ore!" Urlo io, disperata.
"Oh, mia cara! Con voglia ed impegno si può tutto, nella vita." Mi dà una forte pacca sulla spalla, facendomi addirittura perdere l'equilibrio. Me la tocco, indolenzita, imprecando sotto voce.
"Buon lavoro, giovani! Ah che bella età!" Dice andandosene.

Rimaniamo un attimo in silenzio. A lui sembra non fregare nulla, vedendo il suo solito sguardo strafottente. Mentre io, sto iniziando ad impazzire.

"Tutto questo è per colpa tua!" Urlo, guardandolo in cagnesco.
"Mia?" Ride lui. "Sei stata tu a lanciarmi la torta in faccia."
"Perché tu pensi di poter fare sempre ciò che vuoi, in questa scuola!"
"Ah, no. Io non lo penso. Io posso fare ciò che voglio, in questa scuola." Sul suo volto non va via un attimo quel sorrisetto che odio da morire.

Lo fulmino con lo sguardo, di nuovo. Dopodiché prendo la scopa e gliela passo.
"Tu pensa a scopare." Gli ordino.
"Oh, a quello ci penso spesso." Ride.
Ci metto un po' a capire il doppio senso.
"Ma cos... intendo a spazzare! Con la scopa, idiota!" Urlo.
"Invece l'idea di scopare non mi dispiaceva. Magari in acqua, che ne dici?"
"Perché non te la fai da solo una scopatina in acqua?!" Ghigno, spingendolo in piscina.

Io scoppio a ridere come una pazza. Mentre lui, dopo pochi secondi torna in superficie, agitandosi in modo strano.

"Ma sei- scema?! Non so nuotar-" Urla, dimenandosi nell'acqua.
Il mio sorriso si spegne lentamente, realizzando ciò che ho appena fatto.
Inizio ad urlare andando in panico.
Se qualcuno ci dovesse vedere da fuori ci prenderebbe di sicuro per pazzi.

"OH MIO DIO, NON POTEVI DIRMELO PRIMA?! E ORA COSA FACCIO?!" Sto assistendo alla morte di una persona, devo fare qualcosa! Ok, ammetto che forse la perdita di Hogan sarebbe più una cosa positiva che negativa. Ma non posso andare in carcere così giovane!

"Prendi la mia mano!" Urlo, sporgendomi in piscina.
Lui riesce ad afferrarla, ma d'un tratto si blocca.
Fa uno dei suoi soliti sorrisi.
"Scherzetto." Dice, per poi buttarmi nell'acqua.
Subito dopo, mi ritrovo completamente inzuppata.

Appena risalgo in superficie inizio a tossire sentendo la risata di Hogan.

"MA SEI PAZZO?!" Urlo, schizzandogli l'acqua addosso.
"Sei stata tu a buttarmi per prima, e se non avessi saputo nuotare veramente?!"
"Forse avrei preferito che affogassi! Per colpa tua devo farmi la terza doccia in una giornata!" Mi dirigo al bordo della piscina per ritirarmi su e uscire.
"Beh almeno sei sicura di non puzzare." Ride, appoggiandosi al bordo.
Faccio una risata ironica, strizzandomi i capelli.
"E ora cosa faccio..?! Non ho più ricambi!" Sono disperata. Mi prenderò un raffreddore.
"Puoi usare la mia tuta. Immagino la faccia di tuo fratello quando te la vedrà addosso." Soffoca una risata.
"Vaffanculo." Sbotto, andando verso le docce.
Mentre vado, continuo a sentire la sua risata.
Questa giornata non poteva andare peggio di così.

Il Peggior Nemico di Mio FratelloWhere stories live. Discover now