Capitolo 97

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Finalmente riusciamo a sederci per fare colazione. Mangiamo le brioches che la mamma ci ha lasciato prima di partire con papà, e devo ammettere che sono buone.

"Vi piacciono?" Domando, anche per rompere il ghiaccio. Jace ed Heric rimangono sempre in silenzio, mentre Nate è l'unico a rispondere.
"Sì, grazie!" Sorride.

L'ennesimo silenzio cala, e sinceramente non ho idea di cosa inventarmi per alleggerire la situazione, che si sta facendo fin troppo tesa.
Nate sembra si sia accorto del mio disperato bisogno di fare qualcosa, e dopo essersi schiarito la gola, ricomincia a parlare.
"Ehm, allora... come avete passato la notte?"
Alla sua domanda, sputo completamente fuori tutto il succo che stavo bevendo, mentre ad Heric va di traverso qualche biscotto. Entrambi iniziamo a tossire. L'unico che non ha rischiato l'infarto è Jace, che però fulmina con lo sguardo il suo migliore amico.
"No, aspettate- cosa avete capito?! Intendo... ehm, avete riposato?" Nate inizia a sorridere nervoso, nella speranza di non far intendere il doppio senso, anche se ormai è tardi.
"Certo che abbiamo... riposato!" Risponde Jace, quasi intimorito dalla reazione che potrebbe avere mio fratello. Anche se, appena sposto lo sguardo su Heric, rimane zitto, o almeno ci sta provando.

Lo apprezzo fratellino, grazie!

"V-vado a cambiarmi, scusate!" Mi alzo da tavola, non appena mi accorgo di essermi completamente sporcata di succo.
Appena salgo in camera chiudo la porta dietro di me e faccio un grandissimo sospiro.
"È assurdo... era molto più facile sopportarli quando non andavano d'accordo! Ora sembrano una bomba che può esplodere da un momento all'altro...!" Urlo nervosa e disperata.
Apro l'armadio e prendo i primi jeans che capitano e una felpa rosa pastello, dopodiché torno di nuovo giù in cucina.
Poco prima di farmi rivedere, però, sento le loro voci parlare molto basso. Per sentire meglio, mi avvicino alla porta nascondendomi dietro il muro, così da non farmi vedere.

"Lo sai che non finisce qua." È la voce di Jace, e sembra essersi innervosito.
"Jace, dovresti smetterla di pensarci. L'ultima volta stava per finire male, se non vi avessi fermati-"
"Nate, non me ne frega un cazzo! Quel figlio di puttana ce ne ha combinate di tutti i colori, finché non lo vado a prendere non mi fermo." Continuano a parlare sottovoce, anche se in modo molto acceso.

Non è difficile capire che stiano parlando di Jeremy...

"Senti, se ti metti ancora nei cazzi ora non la passi più liscia, lo vuoi capire sì o no?! Non hai più quattordici anni! Ne stai per fare diciotto, se la polizia ti prende stavolta sei fottuto." Ho paura che Nate stia iniziando a scaldarsi sempre di più.
Dopo un attimo di silenzio, sento mio fratello parlare.
"Ha ragione. Piuttosto che fargliela pagare rischi di avere l'effetto contrario, e invece di risolvere la questione la peggioreresti."

Menomale che ci sono Heric e Nate che tentano di farlo ragionare... non potrei sopportare di vederlo fare qualche pazzia per colpa di quello...

Ad un tratto, dietro di me, sento la serratura della porta far rumore.
"Cos'è stato?" Domanda Nate.
"Non lo so, vado a vedere." Il rumore della sedia che striscia sul pavimento mi fa capire che Heric sta per uscire dalla cucina.
Merda, mi devo nascondere!
Correndo sulle punte, mi fiondo nel salotto lanciandomi sul divano, ma nel frattempo la porta si apre.

"Allie, tesoro, che stai facendo?" Sento la voce di mia madre, e mi blocco sul bracciolo del divano a pancia in giù e il sedere in aria.
"Oh, cavolo..."
"Alison, cosa ci fai lì?" Stavolta è Heric a chiedermelo, e alla sua domanda appaiono anche Nate e Jace.
"Oh, stavo... cercando il telecomando! Heric tu lo lasci sempre in giro...!" Mi tiro subito su, tentando di non sembrare nervosa.
Spero non abbiano capito che stavo origliando.
"Ma se non ero neanche a cas- c-cioè... sarà li, da qualche parte...!" Si corregge, appena si ricorda che ci sono anche mamma e papà.
"OH CIELO!" Urla nostra madre, appena si gira verso Jace.
"Mamma, calma-"
"JACE! CHE PIACERE VEDERTI!" Heric viene completamente ignorato dalla mamma, che si avvicina a Jace per salutarlo con due baci alle guance.
"Signora Evans! Il piacere è mio!" A lui spunta un grande sorriso sul volto, quasi divertito dalla sua reazione.
"Oh, e questo bel ragazzo...?" Si gira verso di Nate.
"Si chiama Nate, è... un amico." Continua Heric.

Ok, ammetto che la situazione è strana: imbarazzante, divertente e piacevole allo stesso momento. Il fatto che mio fratello consideri di nuovo Jace e Nate suoi amici mi rende davvero felice.
"Piacere di conoscerla." Sorride gentilmente Nate a mia madre, che appare affascinata come gli succede con Jace.
"Scusatela, è un caso disperato." Mio padre entra in casa, con le valige in mano e la solita espressione seria, ma divertita allo stesso tempo. Non chiedetemi come faccia, me lo chiedo da quando sono bambina.
"E tu smettila!" La mamma gli dá una piccola pacca sulla spalla.
"Come mai siete già qua? Non dovevate tornare stasera?" Chiede Heric.
"Lascia perdere! Quel rompi scatole del capo di tuo padre lo ha chiamato stamattina presto per un lavoro! Abbiamo dovuto prendere il primo treno per arrivare prima!"
"Ah, peccato..."
"Beh, mica tanto! Ho avuto la fortuna di conoscere anche Nate! Rimanete a pranzo, vero?" La mamma lancia degli sguardi di intesa sia a lui che Jace, ma appena questi ultimi incrociano lo sguardo di mio fratello, rifiutano molto gentilmente.
"Ehm, mi dispiace tanto signora. Purtroppo abbiamo degli impegni, ma un giorno verremo con molto piacere!" Sorride Nate.
"Oh... e va bene! Quando volete sono a vostra disposizione!" Fa gli occhi dolci lei.

Da una parte, mi era mancata.

"Allora noi andiamo, arrivederci. Ciao, Allie!"
"Ehm, ciao!" Saluto, tentando di sembrare disinvolta.
Jace mi fa un sorriso, per poi stringere la mano ad Heric. Quel gesto mi provoca un brivido di piacere. Sarebbe bellissimo se tornassero amici come una volta. Non li ho mai visti, ma ho la sensazione che fossero molto attaccati.

Appena escono di casa, mia madre si avvicina a me, iniziando a tirarmi delle gomitate al fianco.
"Certo che sei proprio circondata da bei ragazzi!" Ridacchia sottovoce.
"M-mamma!" Urlo imbarazzata.
"Però ricordati: tu sei perfetta per Jace, anche se pure l'altro è molto carino... ah, che scelta difficile!"

Scoppio a ridere, divertita dalle sue battute.
Non lo so, mamma. Non lo so se io sono perfetta per Jace, ma una cosa è certa: insieme lo siamo.

Il Peggior Nemico di Mio FratelloWhere stories live. Discover now