Capitolo 69

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A quelle parole il mio cuore perde un battito.
Sento che le lacrime si sono bloccate, ma forse non solo loro: tutto, anche il tempo sembra che si sia fermato.
L'unica cosa che mi risuona nella testa è quella frase... ti amo...

Come posso crederti...?
Come posso fidarmi...?

"C-cos-"
"Hai capito." Jace mi guarda dritto negli occhi. Quegli occhi così azzurri e così profondi da farmi perdere il fiato...
So che sta aspettando una risposta, so anche che dovrei effettivamente dirgli qualcosa... il problema... è che sono senza parole.
Non l'avrei mai immaginato prima d'ora ma... mi sono innamorata di lui...
Dei suoi occhi azzurri.
Delle sue labbra.
Delle sue mani... quando mi abbraccia.
Dei suoi capelli.
Del suo sguardo.
Il problema è che... forse, non avrei dovuto.

"Dammi modo di dimostrartelo, ti prego." Mi implora, spostando la mano dal mio mento alla mia guancia.
Il calore che sento al suo contatto mi fa quasi dimenticare del freddo dell'inverno.
All'improvviso prendo coraggio e lo guardo dritto negli occhi, cosa che prima non riuscivo a fare.
Sto per dire qualcosa, ma vengo bloccata da un suo bacio improvviso.
La sua mano è ormai dietro la mia testa e la sento premere verso di lui.
Non mi aveva mai baciata così prima d'ora. Le altre volte erano baci... felici. Questa volta è diverso... i suoi piccoli sospiri mi fanno pensare ad un bacio triste... quasi disperato.

"Non voglio vederti piangere, piccola..." Sussurra, tra un bacio e l'altro. E io mi sento morir dentro. Sto tentando di resistere dal saltargli addosso, ma sto per cedere... lo sento...

Però...

Voglio fidarmi.
Ci devo provare, almeno.

Mi lascio andare completamente e affondo le mie mani tra i suoi capelli, baciandolo più appassionatamente. La mia relazione provoca in lui un piccolo gemito che mi coglie di sorpresa. Subito dopo mi sento afferrare dalle gambe e sollevare dalla panchina. Anche da in braccio continuo a baciarlo, senza pormi nemmeno il problema se ci sia o meno qualcuno.

Ormai è buio, ci siamo solo noi.

Solo io e lui.

Jace si siede al mio posto, facendomi appoggiare su di lui, a gambe aperte.
Per un momento smette di baciarmi sulle labbra per passare prima alla guancia e poi scendere giù per il collo. Le sue mani calde mi accarezzano i fianchi e sotto di me sento qualcosa crescere.

A-aspetta...

"J-Jace... fermati..." Sussurro.
"Che succede?" Mi chiede preoccupato, bloccandosi improvvisamente.
Il contatto tra i nostri sguardi mi fa arrossire.
"N-non possiamo... qua... ora..." Oh, Dio... non mi sono mai sentita così tanto in imbarazzo in vita mia.
"Tranquilla, piccola. Non volevo fare niente. Non permetterei mai di farti prendere freddo." Il suo sorriso, così dolce e sincero, mi blocca.

"Ti devo dire una cosa..." Sussurro, abbassando lo sguardo. Ma lui mi rialza il mento delicatamente, così che lo possa guardare dritto negli occhi.
"Dimmi."

Non so se ce la faccio...

"Piccola, non devi avere paura quando sei con me."

Per un attimo rimango in silenzio... ma poi prendo coraggio.
Devo dirglielo.
Devo farlo.
Perché è ciò che provo adesso e se non lo esprimessi ora potrei pentirmene, in futuro...

"Ti amo..." Sussurro, abbassando la testa.
Lui continua a sorridere, spostando i capelli dal mio volto.
"Lo so." Ridacchia, in modo dolce.
"M-Mi stai iniziando a prendere in giro di nuovo...?" Tento di sembrare dura, ma a fatica. Dopo il pianto e le mille emozioni che solo lui riesce a farmi provare in una volta sola, è più che difficile sembrare anche arrabbiata.
"No, scema." Dice, dandomi un piccolo bacio sulla punta del naso.
"Hai il naso tutto rosso e congelato, andiamo a casa."




Poco dopo ci ritroviamo davanti a casa sua e mi tornano in mente gli attimi prima in cui ho incontrato quella grandissima stronza...

"Perché siamo qua?" Domando.
"Ti avevo detto che tornavamo a casa."
"Ma pensavo... a casa mia..."
"Non ho mai specificato quale casa. E poi eri venuta per stare da me. Ero stanco, ricordi?" Ride, arruffandomi i capelli.
"Ah, già..." Sorrido.

Dopo aver salito le scale ci fermiamo davanti alla porta di casa sua. Abbassa leggermente la maniglia, ma la porta non si apre. Dopo tira fuori le chiavi dalla tasca della felpa e si schiarisce la gola.
"Ehm... Ho... ho casa libera."

Il Peggior Nemico di Mio FratelloWhere stories live. Discover now