Capitolo 64

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Sarà passato almeno un quarto d'ora da quando ho iniziato a spiegare a Jace quanti tipi di sushi ci siano.

"Aspetta, questi cos'erano?"
"Oh, mamma... sono hosomaki! Te l'ho ripetuto mille volte."
"Mh, ok. E come sono fatti?"

Giuro che lo ammazzo.

"È riso con dell'alga all'esterno-"
"Siete pronti per ordinare, ragazzi?" La ragazza che ci ha accolti interrompe improvvisamente la mia lezione di sushi.
"Oh, ehm..."
"Tra altri cinque minuti va bene?" Chiede Jace.
Sul volto di lei riesco a intravedere un piccolo sorriso divertito. E ci credo anche... è da venti minuti che sto tentando di far capire qualcosa a questo stupido!
"Certo, non c'è pro-"
"No, ordiniamo subito!" Intervengo, accecata ormai dalla fame.
"Alison, ma se non ho ancora deciso niente..." Mi sussurra Jace.
"Infatti ci penso io, tu limitati a mangiare." Gli sorrido forzatamente, per fare una bella figura davanti a quella ragazza che, poverina, avrà fatto avanti e indietro almeno tre volte.

Dopo neanche un minuto inizio ad ordinare i primi piatti, dicendo semplicemente i numeri, per fare più veloce.
"Un 35, un 17, un 29, un 31, un 63 e... un 58." Chiudo delicatamente il menù, per poi riconsegnarglielo.
"Perfetto, grazie mille." Ci sorride lei.
Non appena se ne va, Jace mi guarda con un piccolo ghigno sul volto.
"Che c'è?"
"Dici che vinciamo?"
"Vinciamo? Che cosa?" Chiedo, confusa.
"La lotteria."
Ci metto un po' a capire la battuta.
"Sei pessimo!" Rido, fingendo di guardarlo male.
"E queste?" Mi chiede, prendendo in mano due bastoncini di plastica neri, con qualche fiore rosa decorativo.
"Sono le bacchette, sai come si usano?"
Alla mia domanda rimane zitto, a fissarmi soltanto.
"Ok, presumo di no... Guarda, questo lo appoggi qua, mentre l'altro lo tieni tra il pollice, l'indice e il medio, come fosse una matita." Afferro le bacchette in modo agile, mostrandogli come fare.
"Prima così...? E poi...?" Jace tenta di tenerle in mano,  ma invano.
"No, ti ho detto così!" Scoppio a ridere, vedendo come faccia fatica a tenerle su.
"Ma 'sti cinesi devono per forza usare le bacchette?! Cosa sono, batteristi?! Dopo aver mangiato devono fare dei concerti?!" Vedere Jace scaldarsi per una cosa così stupida mi sta facendo divertire più di quanto potessi immaginare.
"Quanto sei stupido!" Continuo a ridere come una matta, soprattutto appena lo vedo tenere una bacchetta nella mano destra e l'altra nella sinistra, proprio come un batterista.

Dopo un po' di tentavi riesce a trovare un po' più di confidenza con le bacchette, anche se sembra ancora un incapace per come tiene le mani.
"Bene, ora ti voglio vedere a prendere il sushi!" Soffoco una risata e, nel frattempo, i nostri piatti arrivano.
"Buon appetito!"
"Grazie mille!" Sorrido gentilmente, per poi spostare il mio sguardo sul sushi.
"Ho una fame da lupi...!" Esclamo davanti a tutto questo ben di Dio.
"Oh, anch'io! E mangerei... se solo riuscissi." Lo vedo prendere l'uramaki con le bacchette, ma chiaramente l'ha ormai spappolato tutto a furia di farlo cadere.
"Sei proprio un disastro!" Rido, aiutandolo per l'ennesima volta ad impugnarle.

Per un attimo, il contatto con le sue mani grandi mi provoca un brivido per tutta la schiena.

"Grazie, sensei!" Ride, facendo il primo boccone.
"Com'è?" Gli domando, curiosa di sapere cosa ne pensa.
"Wow, è buono però! Forti 'sti cinesi!" Esclama, continuando a masticare.
"In realtà è giapponese."
"Va beh, sono tutti uguali!" Lo vedo già pronto ad addentare tutto il resto del sushi.
Io prendo la soia e la verso nella ciotolina.
"Cosa fai?"
Io non gli rispondo, prendo un altro uramaki e lo inzuppo nella soia.
"Provalo." Mi avvicino per imboccarlo, mentre tengo la mano sinistra sotto, per evitare che goccioli.
Quando lo mangia resta un attimo in silenzio, per gustarlo.
"Oddio, ma così è molto più buono!"
Io lo guardo sorridendo: sembra un bambino felice che sta mangiando il suo cibo preferito.
"Ora ti faccio assaggiare i famosi hosomaki."
"Sono quelli tutti neri?"
"Esatto." Dico, afferrandone uno.
"Ehm... cos'è quella roba?" Alza un sopracciglio.
"Questa? È alga."
"Alga?!" Spalanca gli occhi stupito.
"Sí." Rido per la sua reazione.
"Stai scherzando? Voi ragazze fate tutte le schizzinose al mare appena toccate un'alga... poi vi basta venire al sushi che ve lo mangiate?! Ma che potere hanno 'sti cinesi, fammi capire?"
Alle sue cavolate scoppio in un'altra risata, l'ennesima.
"Certo che sei proprio stupido! Mangia!" Faccio per imboccarlo ancora e lui si sporge in avanti per facilitarmi la cosa.
"Quindi...?" Domando, con un piccolo ghigno.
"Mh... pensavo peggio. So cosa fare al mare quest'estate." Dice, mentre sta ancora masticando.
"Cioè?"
"Raccogliere alghe, così ci facciamo il sushi."


Dopo circa un'ora , e forse anche di più, di scorpacciata di sushi, lascio cadere le bacchette sul piatto.
"Ah, sono piena!" Dico, soddisfatta.
"Come sei piena?" Mi chiede Jace, continuando a mangiare. Inoltre è anche riuscito a trovare un modo per usare le bacchette, dopo quasi mezz'ora che ci provava.
"Sì, tu no?"
"No, è talmente buono che mangerei tutto il ristorante." Dice, continuando a mangiare tranquillo.
"Non ci posso credere... io non ho finito la prima barca e tu... sei già alla terza!" Lo guardo sconvolta. Ma quanto mangia?
"Beh, tu sei alta un metro e niente... io un metro e hotantafame. Dovrò pur riempirmi, signorina?"
"Ma sembri un pozzo senza fondo!"
Per un attimo la sua attenzione ricade su una specie di salsa verde: il wasabi.
"E questo cos'è? Me ne sono accorto ora."

No... non posso fare una cosa del genere...
Anche se... magari...

"Ehm... è... è menta!" Mento, sembrando il più naturale possibile.
"Menta? E a che serve messa così, a caso?"
"A... a pulirsi il palato! Sai, dopo che hai mangiato..." Sorrido, anche se sento che sto per esplodere in una risata.
"Ah, ok." Alza le spalle, per poi prendere l'intero wasabi e metterlo in bocca.
Non appena vedo che lo prende tutto il mio cuore perde un battito.
Oh, cavolo... gli avrei dovuto dire che ne bastava poco... mi muore qua, già lo so.
Non appena lo assaggia non passano neanche due secondi che inizia a tossire, diventando completamente rosso.
"Tu sei un pazzo! Non dovevi mangiarlo tutto!" Mi sporgo più avanti per versargli un bicchiere d'acqua, ma prima che riesca a dargliela ha già preso la sua birra.
Poco dopo inizia a riprendere fiato, e i nostri sguardi si incrociano.
"Giuro che me la paghi." Dice, trattenendo una risata.
"É colpa tua che l'hai mangiato tutto! Io mica te l'ho detto!" Tento di giustificarmi.
"Tranquilla, che so già come potrai ripagarmi." Mi fa l'occhiolino, per poi alzarsi dal tavolo per andare a pagare.

Che cavolo avrà in mente...?

Il Peggior Nemico di Mio FratelloWhere stories live. Discover now