Capitolo 134

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Mi allontano dolcemente dalle sue labbra, per guardarlo dritto negli occhi.

Quegli occhi azzurri.

In un secondo mi sento come trasportata nel passato: a quando i nostri sguardi erano pieni d'odio e sfida, mentre ora non posso far altro che provare amore e passione.

"Grazie per oggi." Mi sorride, accarezzandomi il viso e i capelli.
"Dovrei ringraziarti io."
"Beh, mi avete preparato voi la festa, in particolare tua madre."
"Ma infatti ti sto ringraziando per essere riuscito a sopportare mia madre!" Rido, ricordandomi di tutte le sue scenate di oggi.
"In realtà mi sono divertito, siete... fortunati." Abbassa leggermente lo sguardo, con un sorriso strano...

Sta sicuramente pensando ai suoi genitori...

"Jace-"
"Tranquilla, sto bene." Mi rassicura, ma il suo sorriso triste mi fa credere a tutt'altro.
"Anzi, ti chiedo scusa se quella... peste di Emma ne ha combinate un po'." Ride leggermente quando pronuncia la parola.
"Solo che... vedi, finché si comporta così so che sta bene..."
"Ma- no! Non ti devi scusare di nulla, oggi è stata una giornata bellissima ed Emma sì, ha il suo caratterino, ma a me piace così. Come tu mi piaci così. Siete una famiglia stupenda, perché... anche se loro ora non ci sono, hanno dato alla luce delle persone fantastiche." Questa volta sono io ad accarezzargli il viso, guardando il suo triste sorriso.

Sta tentando di forzarlo... si vede.
Lo so che potrebbe esplodere da un momento all'altro.

"Ei, Jace." Lo richiamo dolcemente. Lui alza lo sguardo, e i suoi occhi sembrano essere diventati più cupi. "Se hai voglia di parlarne lo sai che ci sono per te."
Lui mi guarda un attimo, per poi afferrare la mano con cui lo stavo accarezzando, per cominciare a baciarla.
"Grazie." Mi sussurra.

Io continuo a guardarlo con una grande stretta al cuore. Lo sento che ha bisogno di dire qualcosa, ma non lo fa... non so se per timore o per altro.

"In realtà... tante volte vorrei tornare indietro nel tempo, cambiare alcune cose... non tutto, basterebbe anche solo un piccolo dettaglio." Dice, appoggiando il viso sul mio collo.
"Cos'è che vorresti cambiare?" Domando timorosa. Forse, ora, si è deciso a parlare, a raccontarmi qualcosa.

Ma nulla, silenzio.

Lo sento solo respirare, senza spiccicare parola.

Non me la sento di insistere, continuo ad accarezzargli il viso mentre lui mi stringe in un abbraccio ancora più forte e affonda la testa tra i miei capelli.

"Scusa." Mi sussurra all'orecchio. La sua voce è strozzata, ma non sta piangendo. So, però, che vorrebbe.
"Jace, non mi devi chiedere scusa. Se hai voglia di parlare sono qua per te, ma se preferisci non farlo... rimango comunque qua per te. Sempre."

A questo punto solleva nuovamente il viso, per guardarmi negli occhi. La sua espressione è triste e le sopracciglia incurvate.

"Ti amo." Dice, Per poi baciarmi dolcemente.
"Anch'io..."

Avvolgo le braccia intorno al suo collo, per avvicinarlo sempre di più a me, e lui fa la stessa cosa coi miei fianchi.
Dopo un dolce e intenso bacio, ci allontaniamo di nuovo, e lui fa un grande sospiro.

"Sai, è da cinque anni che mi porto un fardello enorme... mi sento la causa di tutto... dei problemi in famiglia, del lavoro per Scarlett, del carattere di Emma, dei suoi guai..."
"Ma Jace, tu non sei la causa di nulla-"
"Invece sí, credimi." Mi interrompe, per poi riprendere fiato. "Per colpa mia... Emma ha vissuto una vita d'inferno, Scarlett si è ritrovata sola con un fratello teppista e una bambina da crescere come fosse una figlia..." I suoi occhi sono lucidi, e le sue sopracciglia ricurve.

Il Peggior Nemico di Mio FratelloOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz