Capitolo 65

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Mentre ci dirigiamo alla cassa mi scaravento su di lui, come una furia scatenata.
"Aspetta, cosa intendevi?!" Gli domando, con le mie braccia ormai intorno al suo collo.
"Vedrai, nanetta." Risponde, andando dritto verso la cassa e lasciandomi indietro.

Uff... non lo sopporto quando fa il misterioso.
Va beh, cosa potrà mai fare, Alison? In fondo non è più lo stesso Jace di una volta. Ormai andiamo d'accordo... spero.

"Grazie, ciao." Sento Jace salutare un ragazzo alla cassa, per poi venire verso di me, che ero rimasta ferma dov'ero.
"Aspetta, ti do la mia parte dei soldi."
"Non ti farei mai pagare, offro io." Dice, mettendosi il portafoglio in tasca.
Io rimango senza parole, immobile. Ad un certo punto Jace mi prende per mano e usciamo dal ristorante.
"Cosa vuoi fare? Preferisci fare un giro qui dentro o uscire fuori? Anche se forse fa un po' freddo."

Devo ammetterlo, più lo guardo e più mi chiedo che fine abbia fatto lo stronzo di una volta.
Chi l'avrebbe mai detto che Jace Hogan mi avrebbe offerto una cena, al sushi poi, e sarebbe diventato così... dolce...?
Il fatto che sia qui, con me, mentre mi tiene per mano e mi accontenta su ogni cosa lo fa diventare irriconoscibile.

"Piccola, tutto bene?" Sento l'altra mano che mi accarezza il volto.

Piccola?

"Eh? Ah, sì scusa..." Sento il viso in fiamme, è così vicino...
"Sicura? Avevi lo sguardo perso." Dice, allontanandosi leggermente.
"Sì! Comunque credo che i negozi tra poco chiudano, potremmo andare a fare un giro fuori, c'è sempre un sacco di gente." Spero che la mia voce tremolante per via dell'imbarazzo non si senta molto.
"Certo, come preferisci tu." Mi rivolge un sorriso, mentre usciamo fuori.

Poco dopo ci troviamo vicino alla pista di pattinaggio, affollata come sempre.
Ci venivo spesso con Sam e Katie e mi ricordo perfettamente quanto ci divertivamo assieme.
E quante figuracce prima di imparare a pattinare decentemente!
"Andiamo lì!" Strillo, indicando la pista.
"Dove?" Appena Jace si gira verso dove indica il mio dito lo vedo spalancare gli occhi.
"Stai scherzando, vero?" Ride nervoso.
"Assolutamente no!"
Lui non fa in tempo a ribattere che lo trascino con tutta la forza che ho verso la cassa.
"Buonasera, vorremmo pattinare!" Dico entusiasta alla commessa che mi guarda stranita. Dev'essersi stupita per la mia euforia.
"Certo!" Risponde semplicemente.

Ovviamente Jace ha insistito per pagare anche qua.
Dopo avergli detto i numeri delle nostre scarpe, la ragazza ci dà i pattini indicandoci gentilmente il posto dove potersi sedere per cambiarsi.
"Era da tantissimo che non venivo qua! Non vedo l'ora di pattinare di nuovo! Tu sei capace?" Chiedo a Jace, che nel frattempo guarda con attenzione i pattini, mentre io sono già più che pronta.
"Riconosco quello sguardo... l'avevi anche la prima volta che hai guardato le bacchette al sushi." Dico, in tono serio, ma ironico.
Lui rimane in silenzio, per poi sospirare.
"Dopo oggi dovranno farmi santo..." Si passa una mano tra i capelli.
"Dai, è facile! Ti insegno io!"
"Se mi insegni come al sushi siamo a posto!"
"Beh, a poco a poco hai imparato! Vedrai che in un attimo ti vedrò fare anche le acrobazie!"
"Sicuro!" Sorride, con sarcasmo.

Appena ci alziamo per andare in pista Jace si ferma, per rimanere aggrappato ai bordi.
"Dai, muoviti!" Rido, iniziando a pattinare con sicurezza.
Quando mi guardo in torno vedo tantissime persone: bambini che giocano, coppie che si tengono per mano e amici che prendono in giro quelli che non sono capaci.
In questo caso, io e Jace, cosa saremmo?
Una coppia che si tiene per mano o... amici che si prendono in giro? Beh, se si decidesse ad imparare potremmo anche tenerci per mano, ma per ora mi limiterò a prenderlo in giro.
"Ma se non sono capace!"
"Finché non ci provi non lo sarai mai! Guarda, pure i bambini lo fanno, vuol dire che lo possono fare tutti!"
"Oh, ho visto bambini anche fare a botte, ma non per questo ne sono tutti capaci!"
Nel frattempo noto dei ragazzi che ci guardano divertiti.
"Smettila di fare lo stupido, ti aiuto io." Trattengo il più possibile le risate e vado verso di lui. Lo prendo con entrambe le mani, per aiutarlo a tenere l'equilibrio.

"Vedi? È facile!" Dico, mentre continuo a trascinando lentamente.
"Certo, la prossima volta ti metto io in mezzo ad un ring, così siamo pari." Scherza.
"Ei, non è la stessa cosa!" Sbotto, dimenandomi leggermente, facendogli perdere l'equilibrio.
"Oh! Così mi ammazzi!"
"Scusami." Rido, guardandolo divertita.
"Adesso provo a lasciarti. Coi piedi devi fare come sto facendo io, prima il destro e poi il sinistro."
"Ok, se mi spacco una gamba guidi tu."
Appena lo lascio assume una posizione ancora più goffa di quella che aveva prima.
"Fai come ti ho detto."
"Ci sto provando."

Più lo guardo e più mi sembra un bambino che sta imparando ad andare sui pattini.
È alto e muscoloso, ma quando si tratta di alcune cose sembra la persona più innocua e dolce del mondo. Ammetto che avrei iniziato a frequentarlo tempo prima se avessi saputo di tutto ciò. Ma, ovviamente, non conoscevo questo suo lato.
"La vuoi sapere una cosa?"
"Dimmi."
"Sei la prima che è riuscita a rendermi così tanto ridicolo in una sola serata." Dice, continuando comunque a mantenere la concentrazione per non cadere.
"Uhh, vuol dire che ho sconfitto il grande Jace Hogan!" Rido.
Ad un tratto vengo scaraventata sul bordo della pista, al quale mi reggo per non perdere l'equilibrio.
Appena riapro gli occhi vedo quelli azzurri di Jace su di me. Dio... come può esserci qualcuno di così bello...?
"J-Jace... che stai facendo...?" Domando imbarazzata.
Lui si limita a prendermi per i fianchi e ad avvicinare le sue labbra alle mie.
Io chiudo lentamente gli occhi, mentre mi faccio prendere dal momento.
Il suo corpo così vicino al mio e le sue labbra calde mi fanno venire una voglia matta di affondare le mie mani tra i suoi capelli, ma devo trattenermi... devo farlo.

Il Peggior Nemico di Mio FratelloWhere stories live. Discover now