Capitolo 101

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"Scusate se entro solo ora, mi era caduto il cellulare in macchina." Si sente una vocina dolce, leggermente imbarazzata.
Appena metto a fuoco e la riconosco, sussulto.
"Emma, ciao!" Supero Jace, per abbracciarla calorosamente.
"Ciao, Allie! Wow, sei bellissima!"
"Mai quanto te!" Beh, stiamo parlando della sorellina di Jace, non può non essere stupenda quanto suo fratello. Anche con dei semplice leggins e una felpa nera rimane bellissima.

"Potrei sapere anch'io chi è questa bellissima ragazza?" Mia mamma, con il suo solito sorriso la sua solita allegria, si avvicina ad Emma, appoggiandole un braccio intorno alle spalle.
"Mamma, lei è Emma, la sorella di Jace."
"Davvero?! Oh, ora capisco da dove arriva tutta questa bellezza! In effetti, siete due gocce d'acqua! È un piacere cara!"
"Anche per me." Emma le rivolge un sorriso imbarazzato, ma sincero.

Dopodiché la mamma corre in cucina, non appena si accorge che qualcosa sta per bruciarsi.

"C-cosa?! Sei veramente... Emma?" Sposto lo sguardo su mio fratello, che la guarda a bocca aperta, come sorpreso.
"Sì, ciao Heric. Quanto tempo."
"G-già..."

Ora inizio ad alternare tra lei e lui, e mille domande mi pervadono la mente.

"Aspettate, voi vi conoscete?"
"Sì, ci è capitato di incontrarci, quando andavo a casa di Jace, da ragazzini."
"Oh, capisco."
"Solo non mi aspettavo di rivederti, adesso. Sei cresciuta tantissimo." Guardo mio fratello e devo ammettere che si vede la sua sorpresa nel vedere Emma.

A quanto pare si conoscevano già tutti... io ero l'unica ignara di tutto.

"Beh, sta di fatto che la mia cara sorellina, mi abbia pregato in ginocchio di venire perché doveva parlarti assolutamente." Jace tenta di imitare la voce della sorella, ricevendo da lei un'occhiataccia.
"Ah sí? E di cosa?" Domando sorpresa.
"Ehm... preferisco parlarne da sole..." Emma abbassa leggermente la voce, guardandomi con un sorriso di scuse.
"Certo! Perché non usciamo tutti assieme? Heric, vuoi venire anche tu?" Mi giro verso di lui, che sembra come preso alla sprovvista.
"I-io?"
"No, l'altro mio gemello! Certo che dico a te!" Trattengo una risata, vedendo la sua strana reazione.
"Ehm, va bene."

Dopo circa un quarto d'ora di macchina e dopo aver superato il traffico, ci troviamo in uno dei centri commerciali più vicini del nostro quartiere.
"Siamo arrivati, che cosa volete fare?" Ci domanda Jace.
Emma gli rivolge un altro sguardo cagnesco e lui tira su gli occhi.
"Her, lasciamo le fanciulle da sole. Andiamo a prenderci qualcosa da bere." Dice, leggermente scocciato.
"Ci facciamo una birra?"

Dopodiché, non riesco più a capire cosa si dicono, mentre se ne stanno andando verso un bar.
Ora siamo da sole.
Mi domando cosa abbia da dirmi di tanto urgente e importante.

"Ci sediamo in una caffetteria?" Le domando.
"Sì." Lei mi risponde gentilmente. Si vede che tenta di essere amichevole con me, ma la distanza si sente: non siamo mai state sole, e tantomeno non abbiamo molta confidenza.
Appena troviamo un piccolo bar, ci sediamo in un posto per due, ordinando due té alla pesca.

"Ti chiedo scusa, Allie."
"Mh? Per cosa?"
"So che dovevate uscire tu e mio fratello. Devo avervi rovinato i piani, e mi dispiace molto... ma avevo assolutamente bisogno di parlarti di una cosa molto importante." Il suo sorriso si spegne, e sul suo volto noto una leggera malinconia e una grande serietà.

Ma che cosa sarà successo...

"Così mi fai preoccupare... dimmi pure." Sorrido, anche se non sono molto convinta. Forse lo faccio solo per metterla più a suo agio, ma la prima ad avere mille pensieri, ora, sono io.
"Si tratta di Debora." Dice, tutto d'un fiato.
"D-Debora?! Come fai a conoscerla?"
"Sua sorella minore ha la mia età, è nella mia scuola."
"Oh... capisco. È una tua amica?"
"No." Risponde secca, quasi come infastidita dalla mia domanda. Io rimango leggermente sorpresa e lei sembra accorgersene.
"S-scusami... non volevo risponderti male, anzi. È solo che... non ci vado molto d'accordo, in realtà. Quando sento parlare di lei non ho delle belle reazioni, perdonami."
"Ma no, tranquilla. Parla pure, per caso ti infastidisce? Hai bisogno di una mano? Se è come la sorella maggiore, posso immaginare che tipetto sia..." Sorrido ancora, per tentare di tranquillizzarla.
"No, è tutto il contrario. Sono venuta a parlarti perché vorrei essere io ad aiutare te."
"Aiutarmi? Per cosa?"

Lei fa una piccola pausa, per sorseggiare il suo té dalla cannuccia.

"Voglio metterti in guardia. Penso che Debora voglia combinartene una delle sue. L'ho saputo da Beryl, sua sorella appunto. Entrambe hanno la fama per essere due attaccabrighe: prendono di mira qualcuno che non gli sembra alla loro altezza e gli possono fare qualsiasi cosa."

Continuo ad ascoltare Emma molto attentamente. Non credo che abbia tutti i torti, d'altronde ho visto come sia lei che Rossana mi guardavano, mentre stavo con Jace ed Heric.
"Purtroppo so che tipa è Debora. Assieme alla sua migliore amica ne combina delle brutte, effettivamente. Anche se, devo essere sincera, essendoci sempre stato Heric al mio fianco, non hanno mai osato farmi qualcosa, se non qualche frecciatina. Però..." Esito un attimo.
"Però...?"
"Però ho una brutta sensazione, stavolta. Soprattutto dopo quello che mi hai detto." Sento le gambe tremare leggermente.

Ho sentito di quanto possano essere cattive quelle due: una volta ho saputo che hanno fatto cadere dalle scale una ragazza che aveva tentato di attirare l'attenzione di mio fratello, mentre ad un'altra, che si è seduta di fianco a Jace durante l'ora di pranzo, l'hanno ricoperta di farina davanti a tutti, ripresa da centinaia di telefoni.
Purtroppo, non ho mai visto queste cose in prima persona, anche perché credo che avrei tentato qualunque cosa per fermarle, conoscendo il mio carattere, ma sono certa che siano capitate: la ragazza caduta dalle scale tornó a scuola con una gamba rotta e in sedia a rotelle, mentre dell'altra vidi il video. Per quest'ultimo caso ricevettero una semplice sospensione, per via dei video che le riprendevano in pieno. Mentre per il primo, la scamparono. Perché? Semplice: non c'erano prove.
È per questo che sono preoccupata. Credo che stiano veramente architettando qualche cosa delle loro...

"Per questo ho un favore da chiederti." Io la guardo in silenzio, leggermente confusa.
"Quale?" Domando.
"Non ti allontanare mai da mio fratello, ne tanto meno dal tuo. Sono sicura che la cosa che più possa farle esitare sia la loro presenza, anche se allo stesso tempo è la cosa che più le irrita. Ma per lo meno, davanti a loro, non si degneranno di fare nulla."

Rimango in silenzio, non sapendo cosa dire.
Ad un tratto, mi sorge spontanea una domanda.

"Potrei sapere perché non ne hai parlato con Jace? Cioè, perché hai preferito parlarne da sola con me?"
Lei prende un respiro, per poi iniziare a parlare.
"In realtà... se ne parlassi a mio fratello sono sicura che impazzirebbe. Sarebbe capace di combinare anche lui qualche cosa. Che poi, anche lui ne fa sempre qualcuna delle sue, lo so bene. Il problema è che..." La vedo esitare, e la mia preoccupazione aumenta a mille. Quando si tratta di Jace, il mio istinto protettivo si fa sentire.
"Il problema è che...?" Tento di invogliarla.
Lei esita ancora, finché poi prende coraggio.
"È che... rischia l'espulsione..." Confessa, abbassando lo sguardo.

Improvvisamente sento come un'ondata di caldo pervadermi per tutto il corpo. Inizio a sudare freddo e il mio cuore batte a mille.

"C-come rischia l'espulsione...?"

Il Peggior Nemico di Mio FratelloWhere stories live. Discover now