Capitolo 126

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Dopo gli interminabili lamenti di Jace, e le battutine fra lui ed Heric, finalmente siamo riuscite a terminare la loro medicazione.
Seh... anche se a me ed Emma è salita sempre di più la voglia di riaprirgli tutte le ferite, ad entrambi. L'unico con la testa un po' più a posto e la bocca chiusa è stato Nate.

"Certo che fai tanto il duro con questi incontri e poi ti lamenti per un po' di disinfettante." Emma si lascia cadere sul divano, al fianco di Scarlett, che però si sta già alzando per andare a fare un massaggio alla spalla di Nate.
"Tu parli troppo, mocciosa." Jace si alza di scatto, togliendo di mano il telecomando alla sorella.
"Stasera hai rotto il cazzo abbastanza, dammi il telecomando." Emma lo fulmina con lo sguardo, ma Jace continua a tenerlo nascosto dietro la schiena.
"Emma! Le parole caz...!" Scarlett riprende la sorella per le parolacce, ma Emma scoppia a ridere appena si accorge che ne stava per dire una proprio lei.

Io mi avvicino silenziosamente dietro a Jace, rubandogli il telecomando dalle mani, lasciandolo completamente sorpreso.
"Ma cos-"
"Tieni Emma." Le lancio uno sguardo d'intesa, passandoglielo. Lei lo afferra al volo, mentre io e Jace ci scambiamo delle occhiatacce.

Oggi non lo sopporto, mi dispiace.

Credo se la sia presa per la mia reazione di prima, ma poco mi importa. Questa volta ha esagerato come non mai.

"Grazie, socia." Mi fa l'occhiolino Emma.
Jace sta per dirmi qualcosa, con fare poco carino, ma Scarlett lo interrompe prima che possa peggiorare la situazione.
"Ehm, forse è meglio se vi riaccompagno a casa."

Ha ragione: ormai si è fatto parecchio tardi, e credo che non riuscirei a sopportarlo più, per stasera.

"Grazie mille, forse è davvero meglio." Le sorrido, e lei ricambia.
"Arrivo subito, vado a prendere le chiavi della macchina." Dice, per poi dirigersi verso il corridoio che collega le camere da letto.

In salotto è rimasto un silenzio imbarazzante, in cui si sente solo la tv a basso volume.
Nate si è appoggiato al bracciolo del divano con gli occhi socchiusi. Credo sia indolenzito per via della spalla.
Heric è a braccia conserte, stravaccato, a far finta di guardare la tv di fronte a sè, mentre Jace è per terra, sul tappeto, ad usare il cellulare.

Insomma, sono tutti molto allegri e da compagnia. C'è clima di festa.

"Ci sono. Possiamo andare." Scarlett compare nel salotto, e io faccio cenno ad Heric di alzarsi.
Lui non mi guarda neanche, si solleva in piedi con aria strafottente e le mani in tasca.
Saluta Jace e Nate con una stretta di mano, per poi sorpassarmi.

Ma che cavolo ha pure lui?!
Non dirmi che se l'è presa per ciò che gli ho detto prima! Dovrei essere io quella incavolata nera! Anzi, dovrebbe ringraziarmi dal momento che sto mantenendo la calma solo per non aggredirlo, sia a lui che al suo amico idiota di un Jace!

No, non va bene Alison. Mantieni la calma, adesso vai a casa e ci dormi sopra.
Piuttosto a litigare ci pensi domani, eh?

"Ciao Emma." Le sorrido.
"Beata te che non ti tocca stare con qualcuno. Ciao Allie." Lei mi raggiunge sulla soglia della porta, dandomi un abbraccio amichevole e guardando male Heric, che però la ignora completamente.
"Ah beh, perché stando con te si sta bene, vero?" Ribatte Jace, senza alzare la testa dal telefono.
"Esatto." Ironizza lei, andando verso la sua stanza.

Nate è l'unico a salutarmi, prima che me ne vada.
Fino all'ultimo aspetto che Jace mi rivolga anche solo uno sguardo, ma non lo fa.
A questo punto prendo ed esco.

-

In pochi minuti ci troviamo di fronte a casa nostra.
Prima di scendere sia io che mio fratello ringraziamo Scarlett.

Una volta davanti alla porta infilo le mani nella tasca della giacca e afferro le chiavi. Apro la porta silenziosamente, nella speranza che nostra madre non si accorga di nulla e si sia addormentata.
Non ci rivolgiamo mezza parola, ma entrambi controlliamo attentamente che non ci sia nessuno dei nostri genitori nè in sala, nè in cucina.

Ok, via libera.

Heric è il primo a salire le scale, mentre io lo seguo a ruota.
Non è facile muoversi nel buio e fare attenzione a dove si mettono i piedi, soprattutto tra gli scalini, ma di certo non possiamo accendere la luce.
Una volta al piano di sopra immaginavo che almeno lui mi avrebbe rivolto mezza parola, ma niente: se ne va dritto verso camera sua.
Prima che possa chiudere la porta alle sue spalle lo blocco.

"Anche tu hai intenzione di ignorarmi?!" Sussurro, con fare nervoso.

Non so se sono stupida io, ma non capisco perché cavolo siano loro adesso gli arrabbiati?!
Sono stati loro a mentirci e a farci preoccupare!

Heric mi guarda in silenzio, con sguardo passivo. Si appoggia allo stipite della sua porta e incrocia le braccia.

"Beh, sei stata tu la prima a rispondere un po' di merda." Ride ironico.
"Cosa ti aspettavi, che ti dicessi pure bravo che mi hai mentito!" Sbotto, ma tentando di tenere comunque la voce bassa.
"No, Alison! Ma per lo meno potevi aspettare che ti dessimo delle spiegazioni!" Si sta innervosendo anche lui.
"Non ci sono spiegazioni che potrebbero salvarvi, Heric! Non mi aspettavo che proprio tu potessi tenermi all'oscuro di una cosa che sapevi quanto mi stesse preoccupando!" Sento il nervoso a mille. Vorrei tenere la voce più bassa possibile ma non è facile quando si è arrabbiati.

Heric sta per rispondermi, ma ad un tratto sentiamo una porta aprirsi dal fondo del corridoio.

"Ragazzi, che succede?" Nostra madre compare con sguardo assonnato e aria preoccupata. I suoi riccioli biondi sono leggermente spettinati e la vestaglia leggera per la notte, ricoperta di fiori rosa e bianchi, le copre le spalle.
"M-mamma, ehm... nulla-"
"Stiamo andando a dormire." Mi interrompe Heric, che a differenza mia è riuscito a sembrare più che impassibile e tranquillo.
"Mh... ok, ma sicuri che-"
"Sì, mamma. Buonanotte." Mi avvicino per darle un bacio sulla guancia.

Sto per girarmi a vedere mio fratello, ma neanche il tempo di incrociare il suo sguardo che ha già chiuso la porta di camera sua.

Wow, prevedo proprio una bella nottata.

Il Peggior Nemico di Mio FratelloWhere stories live. Discover now