Capitolo 119

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Rimango avvolta tra le braccia di Jace, stremata.
Sento il suo calore scaldarmi completamente.
Potrei stare tutta la vita così, abbracciata a lui.

"Ti vuoi fare una doccia?" Domando, alzando leggermente la testa dal suo petto.
Incrocio il suo sguardo e mi sento penetrare dai suoi occhi azzurri.
"Beh, perché no? Così poi finalmente ci mangiamo sto sushi." Ride, parlando a voce bassa.
Quella voce così bella da lasciarmi senza fiato.
"Va bene, allora vai pure in quello che uso io. Nel frattempo io vado a farmela nel bagno dei miei." Gli do un bacio veloce sulla guancia, per poi scendere dal letto avvolta dal lenzuolo.
"Uh, che onore poter fare la doccia nel bagno della signorina Evans!" Mi prende in giro.
"Muoviti, scemo." Rido, divertita dalla sua espressione.

Una volta presi shampoo, balsamo, bagnoschiuma e accappatoio, corro in camera di mamma e papà, per entrare nel loro bagno.
Che invidia, anch'io ho sempre voluto averne uno tutto mio. Anche se non posso lamentarmi di mio fratello: ha una grande pazienza.
Anzi, forse dovrebbe essere lui a lamentarsi di me e della mia lentezza.
Scoppio leggermente a ridere al ricordo di tutte le volte che lo faccio aspettare per ore fuori. Povero fratellino, avrà una crisi isterica per colpa mia, prima o poi.

Tolgo velocemente il lenzuolo di dosso, buttandomi sotto il getto d'acqua calda.
Devo ammettere che è stata proprio una serata strana, ma bellissima.
È la prima volta che lo facciamo... due volte.
Quel ragazzo mi sta facendo perdere la testa sempre di più, e chi l'avrebbe detto...

Insapono i capelli, formando parecchia schiuma e iniziando a massaggiare.
Ripeto l'operazione una seconda volta, per poi sciacquare e mettere il balsamo.
Per lasciare che faccia effetto, inizio ad insaponare il corpo, lasciandomi rilassare dall'acqua calda.
"Aaah, che bello. Ci voleva proprio!"
Tolgo tutto il sapone in eccesso, sia dai capelli che dal corpo, sciacquo un'ultima volta il viso, per poi prendere l'accappatoio.

Ho tentato di metterci il meno possibile, per stare più tempo con Jace.
Credo di esserci stata dentro meno di un quarto d'ora.
Bene, ora non resta che vestirci e asciugarci i capelli.
Prendo dei semplici leggings neri e una maglietta molto larga grigia. Ricordo che la usava anni fa Heric, ma da quando gli ha iniziato a stare piccola ho cominciato ad usarla io, più che altro come pigiama.
Prendo il phon dal cassetto sotto il lavandino, e dopo aver pettinato i capelli li phono a testa in giù.
Ok, altri dieci minuti sono passati.
Uffa, perché noi femmine abbiamo bisogno di così tanto tempo?! Che palle!

Do un ultima controllata al resto, e sembra abbia finito.
Lo so, non sono conciata benissimo per un appuntamento romantico, ma d'altronde dobbiamo semplicemente mangiare un po' di sushi, e poi, magari, guardarci un film.

Esco dal bagno, per tornare in camera mia, e trovo Jace, coi capelli ancora umidi e senza maglia sul mio letto, ad usare il cellulare.
Ha un'espressione seria, anche fin troppo, ma non appena mi vede la cambia, sorridendomi.

"Finalmente, la principessa ha finito eh?" Ride.
"Ho tentato di fare il più veloce possibile. Ti ricordo che ho tutti questi capelli da lavare!" Mi difendo, buttandogli il cuscino addosso.
"Va bene, ti perdono. Solo perché sei troppo bella per tenerti il muso." Mi sorride, cingendomi la vita e dandomi un piccolo bacio a stampo.
Dopodiché infila la sua felpa e mi prende per mano, ed entrambi andiamo in cucina.

"Ecco il sushi!" Esclamo felice, porgendogli anche le bacchette.
"Pensi veramente che mi ricordi di come si usino?" Lui le guarda scettico.
"Non dirmi che ti sei dimenticato?" Trattengo una risata.
"Io? Pff, con sti bastoncini ci mangio pure la pizza, guarda!"
"Smettila, scemo. Basta che le metti così." Rido, per poi avvicinarmi a lui, afferrare la sua mano e posizionare le bacchette nel modo corretto.
È molto più grande rispetto alla mia, e più ruvida. Dev'essere per via di tutti i suoi stupidi incontri e dei pugni... sono così felice nel sapere che non li farà più.

"Ecco fatto! Ora con il pollice e il medio ti aiuti a prendere il sushi." Mi siedo di fianco a lui, mostrandogli come fare.
"Con il pollice e il medio, eh? A me servirebbe direttamente l'aiuto di Dio, ecco il problema."
"Quanto sei esagerato, dai prova!" Addento il mio hosomaki, guardando come tenta di prenderne uno.

La sua mano sembra stia come tremando, le sopracciglia sono incurvate per via della concentrazione.
Per quanto sia buffo, è veramente stupendo.
Sembra un bambino gigante da proteggere.

"Oh, ce l'ho fatta! Dai, non è tanto difficile allor-" Non fa in tempo a terminare la frase che l'hosomaki si spappola completamente, cadendo sul piatto.
Il sorriso che aveva sul volto scompare lentamente.

Io scoppio a ridere, mentre lui rimane a bocca aperta a fissare le bacchette.

"Con quel l'espressione mi ricordi tua sorella!" Continuo a ridere come una pazza.
"Chi?! Ti prego, tutti ma non lei!" Vedo che sta trattenendo una risata anche lui.
"Dai, mangia." Prendo un uramaki, e lo avvicino al viso di Jace, che con un boccone lo infila in bocca per gustarselo.
"Mhh... sti cinesi- no, scusa giapponesi, saranno anche strani, ma fanno roba troppo buona." Dice, con la bocca ancora piena.

In pochi minuti facciamo piazza pulita di tutto.
"Prossimo viaggio direi Giappone, no?"
"Sì, domani!" Rido, iniziando a sparecchiare la tavola.
Jace raccoglie i piatti, per poi aiutarmi a buttare il resto nella spazzatura.
"Ti va di guardare un film?" Gli domando, chiudendo il mobile della cucina.
"Jace?" Lo chiamo, non sentendo alcuna risposta.

Quando mi giro lo vedo nuovamente al telefono, con la stessa espressione che aveva in camera mia.

"Eh? Oh, scusa. Non ho capito."
"Dicevo, hai voglia di guardare un film?"
"Ehm, si... cioè, non lo so..." Continua ad alternare lo sguardo tra me e il telefono.
"Non lo sai?" Mi sento leggermente confusa, che gli prende?
"È che... Nate ha litigato con mia sorella, Scarlett. E penso che sia successo qualcosa di grave..." Si passa una mano tra i capelli, nervoso.
"È un problema se vado da lui...?" Domanda con timore.

Io rimango un attimo in silenzio, non sapendo cosa dire.
Cioè, dovevamo passare la serata assieme e mi dispiacerebbe vederlo andare via, ma non posso di certo obbligarlo... soprattutto se la cosa sembra davvero così grave.

"C-certo che no... nessun problema. Posso accompagnarti se vuoi-"
"No! Tranquilla. Cioè, conoscendo mia sorella sta avendo una crisi da psicopatica, se ti portassi da lei così rischierei la morte sicura. Non vorrebbe farsi vedere conciata così..." Mi interrompe, lasciandomi immobile sull'attenti nel bel mezzo della cucina.
"Oh, va bene..."
Lui si avvicina a me e mi sorride dolcemente, accarezzandomi il viso.
"Scusami, piccola. Ti prometto che domani passeremo l'intera giornata assieme." Dal suo sguardo lo vedo che è dispiaciuto, ma sta tentando di farsi perdonare.
"Tranquillo, fammi sapere se è tutto a posto." Tento di ricambiare il sorriso.

Non voglio fargli pesare nulla, d'altronde la famiglia viene prima di tutto, soprattutto se dobbiamo tenere conto del fatto che lui ha perso i suoi genitori... non lo dá a vedere, ma sicuramente tiene molto alle sue sorelle.
Certo, è sicuramente così. Quindi Alison... non fare l'egoista.

"Grazie. Ti scrivo appena sono a casa." Mi dá gli ultimi baci sull'intero viso.
Io chiudo gli occhi, per godermi quest'ultimo momento con lui, finché dalla sua tasca si sente nuovamente vibrare qualcosa.

"Un attimo e arrivo." Dice seccato, per poi chiudere la chiamata.
"Scusa, è Nate." Sussurra a voce bassa.
"Non ti preoccupare, vai. Sicuramente ha bisogno. Ci vediamo domani." Stavolta gli accarezzo io la guancia, facendogli capire che non deve sentirsi in colpa.
Dopodiché lo accompagno sulla soglia di casa, dove mi dá un ultimo bacio.

Prima di chiudere la porta lo guardo dirigersi verso la macchina, con ancora il cellulare all'orecchio.
Cammina con passo svelto e sicuro, e io sento già da morire la sua mancanza...

Il Peggior Nemico di Mio FratelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora