Capitolo 127

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La fine della scuola è alle porte.
Ormai manca davvero poco.

Di solito, in questo periodo, si respira una bella atmosfera: si è più felici per l'arrivo della bella stagione, si fa il conto alla rovescia per l'inizio delle vacanze, si fanno gli ultimi sforzi per gli studi e ci si racconta cosa si farà in estate.
Chi raggiungerà il mare, chi se ne andrà in montagna, chi in visita dai parenti o chi si potrà permettere di fare il giro del mondo.
Insomma, i pensieri principali che girano per la testa di ogni studente sono questi.
Gia, tutti... tranne me.

Nei giorni successivi a quel casino sia Jace, sia Heric non mi hanno rivolto la parola neanche per sbaglio, e chiaramente io ho fatto la stessa identica cosa con loro.
O meglio, con mio fratello mi sono scambiata qualche battuta in casa, giusto perché era inevitabile, ma poi non c'è stato altro che silenzio.
Mentre con Jace c'è stato giusto qualche sguardo e occhiataccia, ma neanche un saluto.

Ce l'hanno con me?
Benissimo: anch'io ce l'ho con loro.

"Sbaglio o sento tensione?" Katie è seduta al mio fianco, nel tavolo della mensa.
"Non sbagli per niente." Ficco la forchetta in bocca, stringendola tra i denti per il nervoso.
"Ma che é successo?" Mi domanda Sam, sporgendosi verso di me.

Non so, ma non credo che sia il caso di raccontargli tutto ciò che è successo, dal momento che sono fatti privati di Jace. Ma mi rendo conto che allo stesso tempo non posso stare zitta, o penseranno che le stia trascurando. Mi sentirei già ripetere all'orecchio frasi del tipo non dobbiamo tenerci nascosto nulla e cavolate simili.
Sarà meglio inventarsi una scusa.

"Ma niente... mi dicono una cosa e poi ne fanno un'altra." Tento di tagliare corto, ma loro mi guardano solo più curiose di prima.
"Cioè?"
Non so bene cosa dire, ma qualunque cosa andrà bene, purché non sia la verità.
"Beh... gli avevo detto di non bere troppo una sera, ma... va beh, potete immaginare." Mento.

L'unica cosa che mi è venuta in mente è stata una scusa che centrasse con l'alcol. Non ho nemmeno idea del perché. Forse perché preferirei non vedere mai più Jace conciato come l'ultima volta, a casa mia.

"Hanno combinato qualcosa?" Domanda Katie, preoccupata.
"Ma no... solo hanno fatto un po' gli idioti, tutto qua." Beh, se escludiamo la parte dell'alcol sto raccontando la verità.
"Ma quello che non capisco è perché anche loro ti stiano ignorando." Insiste Sam.
"Credo... che sia per la strigliata che gli ho fatto e per come gli ho risposto." Beh, anche qua c'è un fondo di verità. Alla fine è andata davvero così.
"Beh ma ti stavi solo preoccupando per loro, dovresti essere tu quella arrabbiata."

Oh, Katie... hai riassunto tutto ciò che provo in una sola frase, complimenti.

"Vaglielo a dire tu, a quegli energumeni." Appoggio le posate sul vassoio.

Nel momento stesso in cui ci alziamo per uscire dalla mensa, ecco che ci appaiono davanti.
Per un attimo ci blocchiamo, incrociando i nostri sguardi.
Heric sembra essere già più tranquillo, mentre Jace ha sempre quel l'espressione dura sul volto.
Faccio per sorpassarli, e in quell'istante sento i loro occhi seguirmi fino all'ultimo, ma io li ignoro completamente, seguita da Katie e Sam.

"A-Allie, forse era meglio parlargli-"
"No, scordartelo Kat." Continuo a camminare, senza fermarmi.
"A me dava l'impressione che volessero parlare." Continua Sam.
"Vero? Anche a me! Ho chiaramente visto tuo fratello che stava per parlare!"

Per un attimo mi torna in mente la sua espressione: ci avevo visto bene, sembrava veramente più tranquillo.
Credo di sì... beh, è mio fratello gemello, abbiamo sempre avuto un collegamento in più che non hanno tutti i fratelli.
Ma subito dopo ripenso al viso di Jace: duro e distaccato come non mai.

Il Peggior Nemico di Mio FratelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora