Capitolo 88

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I giorni passano e ormai ne ho perso il conto.
Jace sembra come sparito. Non si è fatto vivo neanche per sbaglio, tant'è che pure il coach sembrava parecchio preoccupato nel vederlo assente da così tanto tempo.
Mi pento di non aver chiesto qualcosa in più a Scarlett, quel giorno che l'ho vista, ma d'altronde aveva parecchia fretta. E poi... meno so di lui e meglio è.
Lo so, lo so! Me lo ripeto continuamente, eppure cerco sempre di avere nuove notizie, ma è così difficile passare dal stare continuamente con lui, al non sapere nemmeno come stia e soprattutto dove sia...

Il weekend è arrivato e siamo già a sabato.
Sia oggi che domani, a me ed Heric toccherà stare a casa da soli perché i nostri genitori hanno deciso di passare il fine settimana fuori, per festeggiare l'anniversario del loro matrimonio.

"Lo spazzolino l'hai preso?" Mia madre inizia a ricordare tutto a mio padre, che sembra già esasperato, anche se si vede che lo fa ironicamente.
"Mamma, dovete stare via due giorni. Godeteveli!" Tento di rassicurarla. Purtroppo si fa sempre prendere dall'ansia quando si tratta di partire. Ha sempre paura di dimenticare qualcosa, pure se deve andare a fare una semplice passeggiata, figuriamoci un weekend!
"Vi ho lasciato qualcosa da mangiare in frigo, potete prepararvi di tutto molto facilmente. Ah, nel mobile vi ho lasciato le brioche per domani mattina quando fate colazione."
"Va bene, mamma. Ora andate o perdete il treno." Sorrido.

Mia madre dá un grande abbraccio sia a me che ad Heric, mentre mio padre viene a darmi un bacio sulla guancia, per poi salutare mio fratello con un abbraccio da "uomini".
Dopo essersi voltata mille volte, mia madre si decide ad uscire di casa seguita da mio padre.
"Ciao!" La saluto nuovamente nascondendo una piccola risata.

Appena la porta si chiude io e mio fratello ci guardiamo.
"Sinceramente avrei voglia di sushi, per stasera. Te?"
"Sushi? E devi anche chiedermelo?" Rispondo ovvia e lui mi sorride.
"Allora adesso chiamo. Dico di passare alle 20.00?"
"Va bene!"

-


Sono le 20.06 e improvvisamente il campanello suona.
"Sarà il sushi." Heric esce dalla cucina e lo sento aprire la porta. Mentre lui paga io finisco di apparecchiare la tavola con tovaglioli, acqua e bicchieri.
"Finalmente!" Esclama lui, appoggiando tutto sul tavolo.
"Ho una fame!"
Heric si mette a frugare all'interno di qualche busta alla ricerca di qualcosa.
"Non ci credo..."
"Cosa?" Domando confusa.
"Sì sono dimenticati le bacchette!"
"Davvero?" Sorrido lievemente, consapevole di poter aggiustare la situazione.
"Davvero!"
"Apri il cassetto." Gli ordino.
Lui mi guarda stranita, per poi fare come gli ho detto.
"E queste?" Prende in mano due paia di bacchette, senza capire come possano essere lì.
"Opera mia. Alcune volte me le porto a casa."
"La solita." Ride lui.

Finalmente ci sediamo, e guardo tutto quel ben di Dio con gli occhi sbarrati. Ma non appena prendo le bacchette per iniziare a mangiare sento una piccola stretta al cuore, facendo cadere nel piatto un hosomaki.
Mi è improvvisamente passata la fame... mi è tornata in mente l'ultima volta che ho mangiato sushi, ma soprattutto l'ultima persona con cui ero...
"Allie, tutto bene?" Mio fratello mi risveglia dai miei pensieri.
"Eh? S-Sì! Mangiamo!" Faccio finta di nulla, ma non so fino a quanto potrò resistere.
Sento il cuore battere all'impazzata per colpa di tutto il dolore che sto tenendo all'interno ormai da settimane...
"Come sei silenziosa..."
Alzo lo sguardo di scatto, dopo aver sentito la sua frase.
"Perché dici così...?" Rido falsamente.
"Beh, di solito stai sempre a elogiare il sushi e a urlare quanto sia buono. È la prima volta che non lo fai. Eppure l'ho preso per farti felice."

Perfetto, ora mi sento pure in colpa.

"No, scusam-"

Ad un tratto sentiamo un forte rumore alla porta.
"Ma chi-"
"Ehm, vado io! Magari ci hanno portato le bacchette." Salto giù dalla sedia il più velocemente possibile, nella speranza di poter deviare il discorso.
"Ok..." Heric non insiste e continua a mangiare.

Apro la porta di casa e una vampata d'aria fresca mi pervade. Guardo davanti a me e non trovo nessuno, ma non appena sposto lo sguardo sulla sinistra il mio cuore perde un battito.

Jace.

È sdraiato per terra, appoggiato al muro di casa mia completamente privo di sensi. L'unica cosa che si sente é il fortissimo odore di alcol che emana dai suoi vestiti.

"JACE?!" Urlo, fiondandomi su lui.
"JACE, SVEGLIATI!" A stargli così vicina mi rendo conto di una ferita vicino al sopracciglio.
"Ma che succed-" Sento Heric urlare dalla cucina.
"HERIC, AIUTAMI!" Urlo, in preda al panico.
Mio fratello si presenta immediatamente sulla soglia e rimane come pietrificato.
"Ti prego, non ti arrabbiare... dobbiamo aiutar-"

Non finisco neanche la frase che si precipita su di lui.
Lo ammetto, pensavo che se la sarebbe presa, ma sono rimasta quasi sconvolta nel vederlo veramente preoccupato.
In qualche modo riesce a prenderlo di forza e a portarlo in casa per farlo sdraiare sul divano del salotto.

"Jace, Jace mi senti?! Sono Heric!" Gli urla lui, mettendosi in ginocchio davanti al divano. Sentire mio fratello chiamarlo per nome mi crea una stranissima sensazione. Sto provando troppe emozioni tutte assieme che non riesco a reggere. Sono così preoccupata che mi sento quasi mancare le forze. Le mie gambe, mani e il mio intero corpo tremano nel vederlo conciato in questo modo. Indossa una semplice felpa nera che, sicuramente, non lo può aver protetto dal freddo della sera. I suoi occhi sono completamente chiusi ed è pallido come un fantasma.
"He-Heric...?" Risponde lui, con molta debolezza e confusione.

Vederlo così mi spezza il cuore.

"Ci sono anch'io, mi riconosci?" Mi siedo di fianco a lui, appoggiando le mani sul suo viso distrutto dall'alcol.
"Alison..." Sussurra, aprendo leggermente gli occhi che si rivelano completamente rossi.
"Bravissimo." Tento di tranquillizzarlo, ma forse, in realtà, sto tentando di tranquillizzare me stessa.
"Merda... ha pure fumato! Ha gli occhi tutti rossi. Allie, volevo portarlo in ospedale, ma se lo portiamo conciato così rischia grosso dopo che scoprono che si è pure fatto di roba..." Heric si passa le mani sull'intero viso, sconvolto dalla situazione.
"C-cosa facciam-"
"Dobbiamo fargli bere acqua. E anche tanta. In questo modo dovrebbe riprendersi a poco a poco ed espellere più alcol possibile."

Sto per alzarmi a prendere una bottiglia, ma il campanello suona ancora e mi fiondo sulla porta.

"Ma che cazzo c'é stasera?! Tutti qua?! Alison, chiunque sia stai attenta che non lo vedano così." Non ho mai visto Heric così tanto preoccupato. Forse neanche per me.
"Sì, adesso vedo chi è."

Apro la porta e un ragazzo dalla pelle mulatta mi compare davanti.
"N-Nate?!"
"Ti prego, dimmi che è qua..." Nate appare con uno sguardo spaventato e le sopracciglia ricurve, mostrandomi un messaggio dal suo cellulare.

V4do da l ei

É da parte di Jace. E glielo ha mandato poco fa.
Mi sento uno schifo... il solo pensiero che tutto questo sia colpa mia mi fa sentire un mostro...

"Vieni." Gli apro la porta di casa per fargli strada e non appena Heric lo vede rimane senza parole.
"Scusami, non voglio disturbare-"
"Tranquillo, ora vediamo di fare qualcosa per lui." Mio fratello risponde con calma, e devo dire che non me lo sarei mai aspettato.

Il Peggior Nemico di Mio FratelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora