Capitolo 93

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A fatica, mi allontano dalle sue labbra.
L'interruzione del nostro contatto mi provoca una voglia ancora più grande di lui, ma giustamente bisogna chiarire tutta questa situazione.

"Vieni." Jace sorride e mi prende per mano, portandomi verso il divano fino a dove ieri sera stavamo dormendo abbracciati.
Si siede per primo, per poi tirarmi dolcemente su di lui.
Cavolo, che imbarazzo...! Non mi sono mai seduta su di lui in questo modo. Inoltre le sue mani che mi accarezzano le gambe... per non parlare del suo viso, così vicino al mio...
"Che ti prende?"
"C-cosa?!" Mi risveglio dai miei pensieri, e sento il viso completamente in fiamme.
Oddio, vuoi vedere che ha capito quanto stessi fantasticando...?
"Niente." Sorride lui, soffocando una piccola risata divertita.

Dio, mi sta facendo morire...

Rimaniamo un attimo in silenzio, e ammetto che mi sento nervosa... non ho idea di come iniziare a parlare.
"Senti, ti devo chiedere scusa." Dice, all'improvviso.
Io non dico nulla, ma la mia espressione dispiaciuta lo fa prendere un sospiro per proseguire.
"Avrei dovuto parlarti dei miei problemi con tuo fratello. E anche lui ha riconosciuto che avrebbe dovuto farlo, ma non se la sentiva."
"Sì... è vero... avreste dovuto dirmelo entrambi... o per lo meno me lo sarei aspettato da Heric." Abbasso lo sguardo.
Lui mi sposta delicatamente i capelli dal viso.
"Lo so, Allie. Capisco che la cosa ti abbia infastidita. Ma Heric non se la sentiva... da ragazzini abbiamo fatto parecchie stronzate... e io lo sapevo. Nonostante stessi quasi odiando tuo fratello, gli ho fatto una promessa anni fa."
"Una promessa?" Domando, confusa.

Di che promessa sta parlando?

"Gli ho promesso che tu non avresti mai saputo niente della sua vita passata. E io volevo rispettare la sua decisione." La sua espressione è seria, così come la mia.
"Ma... come...? Si può sapere che cosa avete combinato...?" Sento le gambe tremare dalla preoccupazione. Ormai sono passati tre anni, ma si tratta comunque di mio fratello e del ragazzo che amo.
"Alison... come te lo spiego? Eravamo ragazzini. Abbiamo fatto tante stronzate in giro... ma ora non dobbiamo parlare di quest-"
"Certo che dobbiamo! Mi stai facendo preoccupare ora!" Alzo leggermente la voce, ma senza arrabbiarmi. Voglio rimanere calma e riuscire a parlare con lui in modo maturo.
"Ok, ho capito... Come te lo posso dire...? Fumavamo qualcosa e, ogni tanto, vendevamo... poi ci sono state un po' di risse in giro-"
Inizio a spalancare gli occhi, ma appena se ne accorge tenta di calmarmi.
"Ma tranquilla! Sono state cose piccole, davvero credimi. I problemi non erano questi. Era un altro."
"Jeremy...?" Domando cauta.
"Sì. Noi ci fumavano solo qualche cannetta, ma lui andava giù pesante con altro tipo di roba."
"Intendi...?"
"Già, è passato anche tra eroina e coca."
Il mio viso assume un'aria completamente sconvolta. Avevo capito fumasse e basta, ma non addirittura tutto questo... schifo!
Jace continua ad accarezzarmi le gambe e a giocare coi miei capelli, per poi continuare a parlare.
"Insomma, lui continuava a ripeterci quanto fossimo sfigati per non voler neanche provare. Continuava a dircelo continuamente. Un giorno io ero da solo con Nate. Mentre tuo fratello era con lui. Ha iniziato a farneticare su di noi, finché Heric ha capito che cazzo stava per combinarci. Lo sai: voleva incastrarci con la polizia in modo tale da fargli credere che fossimo noi ad avere tutta quella roba. In più, era anche ricercato. In poche parole: se ne voleva liberare."

Io continuo ad ascoltare in silenzio. Conosco già questa parte della storia, perché è identica a come me l'ha raccontata Heric. Ma risentirla una seconda volta mi provoca la stessa sensazione della prima.

"E per farlo ha voluto usare voi...?"
"Sì. Te l'ho detto, ci considerava degli sfigati perché non volevamo ammazzarci di droga come lui. Era e rimarrà sempre un coglione. L'hai visto il giorno dell'incontro... ci è rimasto con la droga."
"Sembrava un pazzo..." Ricordo ancora quando l'ho visto. La sua risata isterica e i suoi occhi spalancati.
Faceva... paura
"Non sembra, lo è."
"Ma... fra te e mio fratello...?"
"Heric era venuto a dircelo. Ma in qualche modo si è ritrovato lui stesso la droga nel suo zaino, sicuramente te l'ha detto."
"Sì..."
"Ecco... lui ha subito pensato che fossimo stati noi, io e Nate intendo. Insomma, abbiamo discusso pesantemente, ma lui non ne voleva sapere. Un po' come te." Ride, per sdrammatizzare la situazione.
"Mi dispiace..." Purtroppo non riesco a fare lo stesso. Mi sento malissimo per lui...
"Tranquilla, scema. Posso capire Heric. Chiunque, nella sua situazione, avrebbe reagito così. Ero l'unico a sapere della droga, insieme a Nate. È più che normale che abbia pensato a noi. Credo che l'avrei fatto anch'io." Mi sorride, accarezzando il mio viso triste.
"Ma adesso togli quel muso. Io e tuo fratello abbiamo chiarito. Ora dobbiamo solo capire come cazzo ha fatto quel bastardo..."
"A incastrarvi?"
"Sì... ci ho pensato e ripensato, ma ancora non lo capisco..."
"E cosa avete intenzione di fare...?"
Lui mi guarda, e prende un lungo sospiro.
"Andremo da lui."
"COSA?! No, non se ne parla, Jace!" Mi alzo di scatto e lui fa lo stesso, ma mantenendo la calma.
"Alison, ci ha creato troppi problemi. Saremo tre contro uno, non ci può succedere nulla." Mi prende per i fianchi, per abbracciarmi, ma io mi allontano subito, per tentare di farlo ragionare.
"Jace, quello è pazzo! Ti ricordi quando ha lanciato le sedie?! Non voglio che vi succeda qualcosa... né a te, né tantomeno a Nate o mio fratello." Lo guardo dritta negli occhi, e lui fa lo stesso.
"Alison, ci ho passato un sacco di anni assieme, lo conosco benissimo-"
"Non mi interessa!" Sbotto.
"Oh, smettila di fare la testarda! Adesso vieni qua." Apre leggermente le braccia, ma io lo guardo timorosa.
"Non mi convinci così..." Sussurro.
"Non me ne frega. Ora prendiamoci un po' di tempo per noi." Dice.

Improvvisamente mi sento tirare dal polso e le nostre labbra si incontrano nuovamente.
Un brivido mi percorre tutta la schiena, mentre continua a toccarmi e a baciarmi appassionatamente. Quando schiude le labbra, faccio lo stesso per seguirlo. Il bacio diventa ancora più intenso e le nostre lingue iniziano ad intrecciarsi tra loro.
Era da Boston che non ci davamo un bacio del genere... e l'ultima volta che l'abbiamo fatto è andata in un certo modo.
Jace mi continua a stringere dai fianchi, mentre io butto le braccia intorno al suo collo, finché non mi sento sollevare.
Mi trovo in braccio a lui, e i nostri baci non smettono neanche per un secondo a farmi battere il cuore all'impazzata.
Si avvicina al divano, dove mi lascia cadere dolcemente, iniziando a baciarmi il collo.
A me scappa un gemito, e istintivamente inarco la schiena e allargo le gambe.

"Ti amo..." Mi sussurra all'orecchio, continuando ad accarezzarmi i fianchi.

Dio, la sua voce.

"Ti amo anch'io." Sussurro tra gli affanni.

Il Peggior Nemico di Mio FratelloWhere stories live. Discover now