Capitolo 98

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Odio il lunedì, con tutto il mio cuore, ma anche il martedì non scherza.
Il rientro sarà traumatico, già lo so.
La sveglia, la scuola, le corse per prendere l'autobus. Odio tutto.
Però devo ammettere una cosa: è da ieri sera che continuo a pensare a come andranno le cose, da adesso in poi. Voglio dire, adesso che Jace e mio fratello hanno fatto pace, non credo avranno motivo per non stare assieme.
Già me lo sento, saremo sulla bocca di tutti, soprattutto su quella di Debora e Rossana, ma la cosa non mi dispiace. Vedere l'invidia sui loro volti mi farà divertire, ne sono sicurissima.

"Allie, quanto ti manca?" Sento Heric bussare alla porta del bagno, mentre nel frattempo sto mettendo il mascara.
"Dammi due minuti e ho finito!" Sistemo i capelli il più velocemente possibile, lasciandoli sciolti e al naturale.
"Rischiamo di perdere l'autobus, ci toccherà correre, lo sai?" Ecco appunto, ciò a cui stavo pensando prima.
"Sto uscendo!" Raccolgo i pochi trucchi che ho usato nella trousse e apro la porta del bagno. Mio fratello è appoggiato al muro con le braccia incrociate e lo sguardo ancora assonnato.
"Finalmente!" Esclama appena mi vede.
"Scusami." Ridacchio, facendogli la linguaccia.
"Vai a vestirti, perché tra dieci minuti al massimo dobbiamo uscire di casa."
"Perché? Che ore sono? È così tardi?"
"Sono già le 7.30." Dice, entrando in bagno, ma senza aver ancora chiuso la porta.
"Oddio, di già?! Faccio velocissimo!" Mi fiondo in camera, senza nemmeno attendere una sua risposta e inizio a frugare nell'armadio.
"Uff, ma perché faccio sempre shopping, ma non ho mai niente da mettermi?!"

Dopo mille ricerche che neanche uno dei migliori esploratori, opto per dei semplici Jeans neri e un maglioncino bianco abbastanza largo.
Amo gli indumenti che mi stanno leggermente larghi.

"Hai finito?" Sento ancora mio fratello.
"Sì, un attimo!" Urlo dalla mia stanza, saltellando a destra e sinistra per infilare i pantaloni.
"Io in cinque minuti mi sono fatto la doccia e mi sono vestito, tu in mezz'ora non sei ancora pronta."
"Lo capiresti solo se fossi donna!" Sbotto, aprendo la porta e ritrovandomelo davanti.
"Muoviti donna." Ridacchia prendendomi in giro.
"Oh cavolo, lo zaino!" Torno indietro per riprenderlo.
"Stiamo andando a scuola e ti dimentichi proprio lo zaino?" Mi rimprovera scherzosamente mentre usciamo di casa.
"A te non è mai capitato, scusa?"
"Beh, direi di no." Ride.

Non faccio in tempo a rispondergli che vediamo il nostro pullman passarci davanti.
"Oh, merda! Corri!" Mio fratello fa uno scatto che farebbe invidia a un maratoneta, mentre io cerco di stargli dietro.
Mancano pochi metri per arrivare alla fermata, ma neanche Heric fa in tempo ad avvertire l'autista e l'autobus chiude le porte per riprendere la sua corsa.

"L'abbiamo perso..." Dico io, tra un affanno è un altro.
"Purtroppo si." Lui rimane bello dritto, con un leggere respiro più veloce, ma sembra quasi che non abbia fatto neanche un metro, mentre io sono accasciata tenendomi le ginocchia.
"Come facciamo ora?" Mi ritiro su, prendendo un bel respiro. "Non era l'ultimo, quello che è appena passato?" Domando.
"Già. Mi sa che ci toccherà saltare scuola o andare a piedi e saltare la prima or-"

Ad un tratto sentiamo un clacson suonare in mezzo alla strada. Appena mi giro un pick-up grigio ci affianca sul bordo del marciapiede.
Potrei riconoscerlo a distanza di chilometri.
"Ragazzi, avete perso il pullman?" Il finestrino si abbassa e Nate appare alla guida con un grande sorriso.
"Ciao, Nate!" Lo saluto io, felice di rivederlo.
"Come mai qua?" Chiede Heric, allungando la mano per salutarlo, per poi fare la stessa cosa con Jace, seduto sul sedile del passeggero.
"Jace ha dormito da me e stamattina gli ho offerto un passaggio."
"Tu non mi saluti, Allie?" Ride Jace, allungandosi per vedermi meglio.
Alla sua domanda rimango di ghiaccio.
Cosa intende...? Non vorrà mica un bacio...? Davanti a mio fratello...?!
"Hai detto Ciao, Nate! Ma a me hai completamente ignorato." Alza un sopracciglio, facendo il finto offeso.
"Scusami. Ciao, Jace!" Trattengo una piccola risata.

Vorrei dirglielo che non faccio altro che pensare a lui, che non potrei mai far finta di niente in sua presenza.
Ma magari, lo farò quando saremo soli.

"Dai, salite." Ci invita Nate, per poi ritirare su il finestrino.
"Subito!" Sto per aprire la portiera, ma Heric mi blocca da un polso.
Gli rivolgo uno sguardo confuso e lui si avvicina per sussurrarmi qualcosa.
"Non ti fare troppi problemi... con Jace, intendo. Non fare caso alla mia presenza. Comportati come meglio credi, con lui." Sul suo volto noto un'espressione seria, e so perfettamente che dire quelle parole gli costa una leggera fatica. Però apprezzo l'impegno che ci sta mettendo, e non posso fare altro che dargli un grande bacio sulla guancia.
"Grazie, fratellino." Gli sorrido, arruffandogli la folta chioma bionda.
Lui rimane in silenzio, accennando una semplice smorfia, per poi salire sull'auto dopo di me.

Mentre entriamo, provo come una strana sensazione. So perfettamente che solo ieri siamo stati tutti e quattro assieme, ma mi devo ancora abituare alla loro "riunione", e non so quanto ci metterò
A proposito... improvvisamente mi è tornata in mente la loro discussione segreta...
Il fatto che Jace voglia affrontare nuovamente quel pazzo di Jeremy mi fa rabbrividire.
Devo assolutamente parlargli, e il prima possibile.

In pochi minuti arriviamo davanti a scuola, e sentirli chiacchierare del più e del meno mi riempie il cuore di gioia. Penso di non essere mai stata così felice. Si vede che hanno bisogno di tempo, per riprendere un po' più di confidenza, ma per adesso va bene così.

"Mai come quella volta che Alison mi ha fatto mangiare il wasabi pensando fosse menta!" Esclama Jace, mentre usciamo dalla macchina, subito dopo averla parcheggiata.
"L'ha fatto anche con te?!" Scoppia a ridere Heric.
"Giuro, è stato orribile! L'ho assaggiato tutto assieme in una volta sola, mi sembrava di morire."
"Allie, sembri dolce ma sai essere malefica! Ho paura a mangiare con te, non credo lo farò!" Nate mi guarda ridendo, ma anche mezzo preoccupato.
"No, Nate! È Jace che esagera!" Rido.
"Sí sí, confermo. Sembra un angioletto, ma in realtà..." Heric non fa in tempo a concludere la frase che gli tiro una pacca sulla spalla, anche se credo di essermi fatta più male io che lui.
"Ecco, visto?!" Mio fratello fa il finto addolorato, ma so benissimo che non si è fatto niente.

Mentre ci dirigiamo verso il cancello Jace si avvicina a me, per mettermi un braccio intorno al collo e arruffarmi dolcemente i capelli.
"Jace, ti ammazzo! Ci metto amore per curare i miei capelli, e poi arrivi tu a disfarli!" Inizio a lamentarmi, senza però riuscire a liberarmi dalla sua presa, che devo ammettere non mi dispiace.
"Va bene, mentre voi lottate e andate a scuola, io vi saluto e vado a lavorare!" Nate ci fa un cenno con la mano, per poi accendersi una sigaretta e risalire in macchina, subito dopo averlo salutato.

Io, Jace ed Heric ci dirigiamo verso l'entrata, e neanche il tempo di entrare che sentiamo dei bisbigli.
Mentre mi guardo intorno noto lo sguardo dell'intera scuola su di noi.

"Secondo voi ci guardano perché siamo belli?" Ironizza Jace, passandosi una mano sui capelli.
"Nah, probabilmente per il contrario." Lo segue a ruota Heric.
Mi trovo in mezzo a loro due, e mentre li guardo vedo che hanno un'aria tranquilla.
Il loro modo di scherzare sulla situazione mi dá come un senso di sicurezza.
I bisbigli continuano e la gente si domanda come sia possibile che siamo tutti e tre assieme, in modo pacifico.

Dal fondo del corridoio intravedo Sam e Katie, che ci raggiungono di fretta con una faccia mezza divertita e mezza sorpresa.
"In neanche un minuto state ribaltando l'intera scuola!" Urla Sam sottovoce, prendendomi entrambe le mani.
"Ce ne siamo accorti!" Rido io, guardandomi intorno.
"Dovrebbero farci un articolo, no?"
"Certo, Jace!" Ridacchia Katie.
"Finiremmo in prima pagina, guarda." Scherza mio fratello.

Per un momento sposto lo sguardo verso sinistra, e due paia di occhi mi stanno fissando con invidia: sono Debora e Rossana.
Ho come una brutta impressione... speriamo solo non mi giochino qualche brutto scherzo.

Il Peggior Nemico di Mio FratelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora