Capitolo 81

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In questo momento vorrei solo sparire.
Sparire di qua, da tutto e tutti.
Vorrei solo stare sotto le mie coperte ed evitare questa brutta situazione. So benissimo che sarebbe da codardi, ma lo ammetto... non so cosa fare.
Mi sento in mezzo a due fuochi.
Non so a cosa credere e tantomeno a chi.
Heric è mio fratello, non mi racconterebbe mai una bugia... ma Jace sembrava così sincero... non ho mai visto quell'espressione sul suo volto se non da quando è accaduto tutto questo.

"Andiamo, ti porto di là." Heric mi prende in braccio uscendo dallo spogliatoio. Sam e Katie ci seguono, mentre Jace sbatte la porta non appena ci troviamo fuori.
Quando torniamo in palestra sentiamo il direttore del torneo annunciare la fine della pausa e l'inizio del secondo tempo della partita.
Heric mi lascia a sedere sulla stessa sedia di prima e pochi secondi dopo Jace torna in palestra con aria nervosa.

"Ragazzi, venite tutti qua." Il coach allarga le braccia per formare un cerchio con la squadra.
"Siete forti, ok? Avete talento e sono sicuro che potete farcela, basta impegnarsi. E parlo soprattutto con Hogan ed Evans. Giocate come sempre, ma non come oggi chiaramente!" Le sue ultime parole provocano dei sorrisi a tutti, meno che a Jace ed Heric, che rimangono seri e con le sopracciglia incurvate.
"Forza!" Esclama il coach, alzando la mano con l'intera squadra.
"Come andrà secondo te?" Le mie amiche siedono al mio fianco.
"Non ne sono sicura..."

Da quel momento, non diciamo mezza parola, neanche per sbaglio.
La tensione è a mille e gli unici rumori che percepisco sono quelli della palla che rimbalza tra le mani della squadra avversaria e le urla del coach.
Jace ed Heric non sono per niente in forma. La loro mente non è lucida e la partita è praticamente al comando degli altri.
Vorrei fare qualcosa per loro, ma cosa...? Mi trovo nella loro stessa situazione, se non peggio.

"Non è possibile! Non lo è, cazzo! Delle pecore, ecco cosa mi sembrano oggi! Delle pecore!" Il coach continua a gesticolare a caso, per poi venire a sedersi con noi cheerleader.
"Io mi arrendo. Oggi non ho idea di cosa abbiano, dico sul serio!"
"Magari possono ancora recuperare..." Sam fa un tentativo, che viene subito scartato.
"Recuperare?! Ormai sono in netto svantaggio e mancano solo tre minuti!"

Non ci era mai capitato di perdere, o almeno non così tanto esageratamente.
I ragazzi sono ormai completamente delusi e amareggiati, così come noi ragazze.

Finito il tempo, l'arbitro fischia il termine di questa partita, che più che altro è stata una tortura.
La squadra avversaria salta e si abbraccia, elogiando la loro vittoria, mentre i nostri escono a testa bassa.

Il campionato che tanto aspettavamo è finito, siamo fuori.

"Ragazzi, ma cosa vi è preso?!" Il coach tenta di parlare con loro, ma nessuno sembra voglia ascoltare. Heric viene verso di me, mentre Jace prende una bottiglia d'acqua con troppa violenza da spaventare alcune ragazze lì vicino che lo stavano fissando. Forse anche da troppo tempo. Dopodiché lo vedo sparire negli spogliatoi.
"Basta, é finita sta partita di merda." Mio fratello si lascia cadere sulla sedia, passandosi una mano tra i folti capelli biondi.
"Mi dispiace che sia finita così..."
"Beh, un lato positivo c'è."
"Cioè?"
"Torniamo a casa prima." Sorride.

-

Il ritorno in Hotel è stato fin troppo silenzioso e, per me, anche doloroso, visto il fastidio alla caviglia.
Per fortuna il coach è riuscito a procurarmi un paio di stampelle da alcuni medici, almeno posso camminare da sola piuttosto che essere scarrozzata in giro.

"Ok, ragazzi. Ci troviamo stasera per la cena. Adesso andate pure a riposarvi nelle vostre stanze. E mi raccomando, non uscite dall'hotel."
"Ok, coach." Rispondo alcuni.

Io, Sam e Katie prendiamo l'ascensore dopo aver salutato Heric, e ci dirigiamo nella nostra camera.
La doccia loro l'hanno già fatta in palestra, ma io ho preferito aspettare e farmela in hotel, per paura di farmi più male alla caviglia. Per lo meno qua posso prendermela con calma.
"Se ti serve una mano chiamaci."
"Grazie, Sam." Sorrido.
"Tieni, mettila intorno alla caviglia. Così è più coperta." Katie mi porge una busta bianca, presumo della spesa. Dev'essere quella con cui mio fratello aveva portato le bottiglie d'acqua per la squadra.
"Grazie." Dico soltanto. Sembra che sia l'unica parola che conosco in questo momento.
Mentre vado verso il bagno vengo fermata dalla voce di Sam, che mi chiama. Io mi giro, con aria interrogativa.
"Allie, dopo... ti va di parlare un po'?"
Rimango un attimo in silenzio.
"Sì." Sorrido ad entrambe, che ricambiano.
Entro finalmente in bagno e chiudo la porta alle mie spalle. Mi spoglio completamente e sciolgo i miei capelli biondi, lasciandoli cadere giù per la schiena. Prendo la busta che mi ha dato Katie e la lego intorno alla caviglia.
Speriamo di riuscire a fare la doccia senza troppi problemi.
Appena apro l'acqua un getto freddo mi cade addosso, provocando in me un piccolo urlo, ma per fortuna diventa subito calda.
Avrei voluto godermi questo momento, che sarebbe dovuto essere il più tranquillo della giornata, ma per colpa della caviglia e del fatto che devo sostenere di più il peso sull'altra gamba, mi sento solo più scomoda.
Circa dieci minuti dopo, finisco di lavarmi ed esco dalla doccia facendo attenzione. La prima cosa che faccio è togliere la busta per vedere se si è bagnata la fasciatura.
Per adesso sembra a posto, si è leggermente inumidita, ma neanche più di tanto, quindi non dovrebbe essere un problema.
Mi asciugo corpo e capelli velocemente, per poi infilare il mio pigiama bianco e morbido.

"Ho finito." Annuncio, tornando in camera con l'aiuto delle stampelle.
"Metti il ghiaccio." Katie mi aiuta a sedermi sul letto porgendomi una borsa ghiacciata.
"E questa dove l'hai presa?"
"Sono scesa al ristorante mentre facevi la doccia e me lo sono fatta dare." Mi sorride.
"Oh, grazie mille." Lo prendo e lo lascio appoggiato sulla caviglia.
"Stai meglio?" Mi domanda Sam.
"Sinceramente... no..."
"Hai voglia di parlare?"

Io non dico nulla, le guardo e basta.
Infine, annuisco.
Ho proprio bisogno di sfogarmi un po'.

Il Peggior Nemico di Mio FratelloWhere stories live. Discover now