Capitolo 143

63K 2.2K 2.4K
                                    

"Va beh, quindi possiamo andare, sì o no?" Non ho mai visto Jace così impaziente.

Alla fine della fiera nè io nè Emma ci siamo truccate. Volevamo per lo meno metterci a scegliere dei vestitini carini e a rifarci i capelli, ma avremo messo il pomeriggio intero a cacciare Jace e mio fratello da camera mia.
Tra urla, lanci di cuscini soprattutto tra Emma e Jace, scambi di vestiti per la stanza tra lui ed Heric come avessero una palla da basket in mano... insomma, possiamo immaginare il delirio.
Dopo tutto il casino e le difficoltà nel mandarli via ho dovuto chiamare più volte mio padre perché li trascinasse fuori con la forza.
La scena è stata anche parecchio divertente, ma se non vogliono farmi arrivare a fine giornata col nervoso addosso sarebbe meglio se ci lasciassero i nostri spazi.
Per Emma è un caso a parte: lei penso che sia nervosa ormai da stamattina, come sempre.

"Mamma mia...!" Sbuffo divertita una volta sola in camera con lei.
"Senti che pace... goditela, perché non ne avrai più per tutta la serata!"
"Hai ragione, e per precauzione direi di chiudere la porta a chiave."

Mi avvicino a questa, e come detto giro la chiave nella serratura.
Finalmente apro l'armadio, nonostante la camera sia cosparsa di vestiti, gonne, top e scarpe varie.
È un disastro, credo che ci metterò un bel po' a sistemare tutto sto casino.

"Benissimo, finalmente possiamo decidere cosa metterci!" Dico entusiasta.
"Mhh, Allie scusa se ti interrompo. Ma credo che un telefono stia vibrando. Solo che non capisco da dove arrivi." Emma si guarda intorno, cercando tra le lenzuola del mio letto.
Effettivamente adesso che c'è un po' di pace in questa stanza riesco a sentirlo pure io.
Ma dove l'ho lasciato? Tra tutto il casino di questo pomeriggio con quei due pazzi mi sono pure dimenticata di controllarlo.

"Ah, eccolo!" Emma lo tira fuori da sotto il cuscino, ma appena me lo passa smette di vibrare.
"Come cavolo ci è finito lì sotto?"
"Probabilmente tra tutte le cose che abbiamo lanciato dev'esserci finito per caso." Dice.

Già, credo sia così.

Appena lo sblocco mi ritrovo 20 chiamate perse: 12 di Sam e 8 di Katie.

"Oh, cavolo!" Urlo, passandomi una mano tra i capelli.
"Che succede?"
"Le mie migliori amiche... è tutto il pomeriggio che chiamano... oh merda!"
"Wow Allie, ma allora ogni tanto qualche parolina volgare la dici pure tu." Ride lei.
"Sì beh, prima di stare con Jace gliene dicevo parecchie in realtà. Tuo fratello mi faceva perdere la pazienza. Poi mi sono calmata." Rispondo divertita, ma senza guardarla in faccia.

Tento subito di richiamarle, ma scatta la segreteria telefonica.
Oh, bene! Vuoi vedere che adesso mi tocca litigarci...?

"Ti hanno messo giù?" Mi domanda lei, allungando lo sguardo verso il mio telefono. Deve aver sentito la voce della segreteria.
"Ho paura di sì." E ora che faccio...?

Sta per salirmi l'ansia di dover litigare con loro, quando improvvisamente sento suonare al citofono.
Io ed Emma ci lanciamo uno sguardo. Mi fiondo subito verso la finestra e rimango a bocca aperta nel vedere uno striscione a terra, nel giardino di casa mia.

17 anni fa, oggi, nasceva una delle persone più importanti della nostra vita.
Buon compleanno alla nostra migliora amica!

Non ci posso credere.
Non ci posso proprio credere.

"Ah, buongiorno svampita!" Mi saluta Kat.
"Voi siete pazze!" Urlo felice, guardandole da quassù.
"Auguri, scema! Ma dove sei stata tutto pomeriggio?!" Mi chiede Sam.

Sto per rispondere, ma mia madre si affretta ad aprire la porta salutandole con la sua solita allegria.

"Uhh, che cosa carina." Emma si affaccia leggermente alla finestra, guardando il cartellone con aria seria e alzando le sopracciglia.

Il Peggior Nemico di Mio FratelloWhere stories live. Discover now