Capitolo 4

124K 3.9K 1.5K
                                    

Una volta uscita dalla doccia mi asciugo il più velocemente possibile. Prendo il phon e inizio a pettinare i capelli con le mani.
Non ci posso credere che in un solo giorno abbia fatto tre docce... Tre! È assurdo!
Sposto lo sguardo sui miei vestiti, ancora completamente fradici. E pensare che ho pure aperto la finestra per farli asciugare, ma è servito praticamente a nulla.
In qualunque caso, non ho molte alternative. Devo metterli per forza, non posso di certo stare nuda!

Una volta indossati, sento un brivido per tutto il corpo.
"Brr... tutto per colpa sua... quanto lo odio!" Urlo, con le lacrime agli occhi.

Quando torno in piscina vedo Hogan, senza maglietta.
Porto immediatamente le mani in faccia, girandomi leggermente.

"POTEVI AVVERTIRMI!" Sbotto, mentre lui inizia a ridere.
"Pensavo ti avrebbe fatto piacere! Non sai quante ragazze pagherebbero per vedere ciò che stai vedendo tu adesso."
"Io pagherei per non vederti più! Guarda un po'!"
"Hai veramente intenzione di stare con quei vestiti?" Chiede.

Io, nel frattempo mi sono già tolta le mani dalla faccia.

"Certo! Non ho altr-" All'improvviso mi arriva qualcosa addosso.
"Tieni, usa questa. Me la ridarai domani." Mi fa l'occhiolino.

Tra le mani ho la tuta invernale della squadra di basket. È identica a quella di mio fratello. Rossa e con la scritta bianca N.Y.C., della nostra scuola.

"Non ho nessuna intenzione di metterla!" Mi giro di scatto verso di lui, che sta per andare in doccia. Ma il mio sguardo cade sulla sua schiena muscolosa.

È ricoperta di lividi e graffi.

Cosa l'avrà conciato così? Non può essere stato il basket... mio fratello non ha mai avuto così tanti segni evidenti.

"Allora auguri per i giorni che starai a letto malata!" Ride lui, andando in doccia.

Guardo nuovamente la tuta. Forse dovrei metterla. Non posso di certo tornare a casa con questi vestiti fradici. Ma cosa dirò ad Heric...? Devo inventarmi una scusa ma... cosa?!
Aaaah! Sto letteralmente impazzendo!

I miei pensieri vengono interrotti dalla suoneria di un cellulare: è quello di Hogan!
Lo so, non dovrei farlo. Ma una delle mie grandi qualità è... la curiosità!
È una qualità, vero...?
Oh, al diavolo! Apro il messaggio e lo leggo.

<Alle 21.00, Bronx, New Road. Non fare tardi.>

Cosa?! Nel... nel Bronx?! Ma questo è pazzo?!
Il numero non è nemmeno salvato... non ho idea di chi sia.
Sento la porta delle docce aprirsi e, con un sussulto, rimetto subito il cellulare sulla sedia.

"Non ti sei ancora cambiata?"
"Ehm... stavo... stavo per andare proprio adesso!" Per fortuna non mi ha beccata.

A lui compare ancora il suo solito sorriso.

"Non vedo l'ora di vederti con la mia tuta. Sei la prima ragazza che la mette, sai?" Dice, mentre si passa l'asciugamano sui capelli.
Io lo fulmino con lo sguardo, dirigendomi verso lo spogliatoio, per cambiarmi.

Una volta indossata, mi guardo allo specchio.
È enorme! Non posso andare in giro così...!
Oh mio Dio!

Quando esco sento subito la risata di Hogan.

"Non ridere." Lo guardo in cagnesco.
"Troppo tardi!" Beh, almeno apprezzo l'impegno che sta mettendo per contenersi.
"Piccola Hogan, dobbiamo muoverci o non finiremo più." Sorride.
"Oh, cavolo! Che ore son- aspetta, come mi hai chiamata?!" Sbotto.
"Piccola Hogan."
"Non chiamarmi mai più così."
"Se no?" Continua a ridere.
"Oh, stai un po' zitto!"
Prendo in mano la scopa, iniziando a spazzare.
"Stai lontano da me." Urlo, appena lo vedo avvicinarsi.
Lui alza le mani, come per discolparsi.

Nel giro di un un'ora abbiamo pulito quasi tutto. Ogni volta che lui si avvicinava lo allontanavo con la scopa.
Lo ribadisco, se qualcuno ci avesse visto da fuori, ci avrebbe preso per pazzi.

"Finalmente!" Esclamo, sdraiandomi per terra.
"Ei, bella. Ti sarai anche fatta tre docce, ma se ti butti per terra, con la mia tuta, me la conci una merda!"
"Ma se abbiamo appena finito di pulire!"
"Alzati, se non vuoi che ti spogli."
Lo fulmino con lo sguardo, alzandomi in piedi.
"Brava, piccola Hogan." Sorride, dandomi una carezza sulla testa.
"Levati." Sbotto, allontanandolo.

Quando usciamo dalla piscina vedo subito mio fratello.
Gli faccio un gran sorriso che lui ricambia.
Ma non appena si accorge della tuta il suo sguardo si fa serio.
"Cos'hai addosso?" Chiede.
"Ah... ehm, ecco..." Lancio un veloce sguardo a Hogan, non sapendo cosa dire. Ma lui non sembra volermi aiutare.
"Ehm... Stavo camminando sul bordo della piscina ma... sono scivolata. Hogan mi ha prestato la sua tuta perché i miei vestiti erano completamente bagnati."

Heric sposta lo sguardo prima su me e poi su lui.
Cosa sto facendo..? È la prima volta che dico una bugia a mio fratello...!

Poco dopo sentiamo un clacson suonare.

"Jace! Ti vuoi muovere?!" Urla una ragazza al volante di una Jeep bianca.
"Arrivo!" Urla lui. Dopo si rivolge a noi. "Ciao piccola Hogan." Mi fa l'occhiolino.
"Come ti ha chiamata?!" Sbotta Heric, andando verso di lui.
"No, Heric! Lascia perdere!" Lo blocco da un braccio.
"Quel bastardo..."

Lo vediamo salire sulla macchina di quella ragazza, col suo solito sorriso beffardo.
Avevo sentito delle voci sul fatto che si frequentasse con una più grande di lui. Ma... non pensavo fosse vero.

Il Peggior Nemico di Mio FratelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora