Capitolo 12

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Al termine delle prove della coreografia mi sono fermata a guardare gli allenamenti della squadra di basket.

Me ne sono subito pentita.

"EVANS ED HOGAN! MI AVETE STANCATO! QUANDO LA SMETTERETE DI GIOCARE DA SOLI?! NON GIOCATE CONTRO DI VOI, MA CONTRO L'ALTRA SQUADRA!" Il coach è più che infuriato.

Ma ha più che ragione! Quei due pensano solo a farsi competizione fra di loro! Litigano e si danno spintonate!
Se delle ragazze della mia squadra facessero così anch'io mi arrabbierei fino a questo punto.
Anzi, conoscendomi diventerei isterica.

"Ei." Mi sorride Heric, uscendo dallo spogliatoio.
Profuma di shampoo, è buonissimo.
"Ciao!" Gli do un bacio sulla guancia. "Com'è andata?" Chiedo.
"Poteva andare peggio."
"Del tipo?"
"Del tipo non essere convocato per la partita."
"Ma certo che ti avrebbe convocato! Insomma, sei il giocatore più forte!"
"Già, ma una squadra non sarà mai tale se due giocatori non giocano assieme."
"E allora tu gioca assieme a lui! Passagli la palla." Faccio spallucce.
"Ci ho provato, Allie. Ma lo sai com'è Hogan."
Faccio un sospiro profondo.
"Devo fare una cosa, ci vediamo dopo." Gli do un altro bacio sulla guancia.
"Cosa?"
"Nulla di che, a dopo!"

Lascio mio fratello da solo, in mezzo al corridoio, con la confusione sul volto.
Spalanco la porta degli spogliatoi maschili iniziando ad urlare il nome di Hogan.
Quando i ragazzi mi vedono iniziano a fare battutine e a fischiare, con dei sorrisi beffardi sul volto.
Pf, maiali.
"Dov'è Hogan?" Chiedo.
"In doccia, piccola." Risponde uno di loro.
"Grazie." Dico, per poi andare dritta verso le docce.

"Hogan!" Urlo, nella speranza di avere qualche suo segnale.
"Chi è?" Chiede, sbuffando. La sua voce proviene da una delle docce in fondo a destra.
Quando lo vedo, completamente nudo e l'acqua che gli cade sulle spalle muscolose mi viene un colpo.
"COPRITI!" Urlo, portando le mani al viso.
"Certo! Mi copro! Perché giustamente la doccia si fa coi vestiti! Si può sapere cosa ci fai qua?!"
"Beh, noi femmine la facciamo col costume! Cosa ne sapevo io che voi la faceste nudi! E in qualunque caso... non penso di avere molto da vedere." Sto cercando di provocarlo, ma sono così nervosa che non riesco a guardarlo nemmeno per un secondo.
Lui soffoca una risata.
"Se non ci fosse molto da vedere non ti staresti coprendo la faccia." Ride.
"Senti! Non farmi perdere tempo! Sono venuta qua per dirti che devi giocare di squadra con mio fratello!"
"Non se ne parla." Sbotta.
"Allora renderò pubbliche le tue foto!"
Poco dopo un getto d'acqua mi arriva addosso, ma per fortuna ero lontana abbastanza da non infradiciarmi.
"Ma sei pazzo?!" Urlo, nascondendomi dietro a un'altra doccia.
"Tu sei pazza!" Sbotta. Ha chiuso l'acqua, non la sento più scorrere.
"Ti sto solo chiedendo un favore!"
"Non mi stai chiedendo un favore. Mi stai ricattando e la cosa è ben diversa." Appare all'improvviso davanti a me, con un asciugamano nella vita e i capelli ancora bagnati.
"Eddai, Hogan! Dovete solo passarvi una maledetta palla!"
Lui mi guarda in silenzio, per un attimo. Dopo si passa una mano tra i capelli, facendo cadere qualche goccia sul petto muscoloso.
"Eh va bene." Sbuffa.
"Grazieee!" Esclamo, saltandogli addosso e dandogli un bacio sulla guancia.
Lui rimane a bocca aperta per la mia reazione, e sinceramente... pure io.
"Ehm... scusa, non volevo." Sorrido imbarazzata, allontanandomi.
"Tranquilla, se un giorno vuoi passare a qualcosa di più, fa' pure." Ride.
"Finiscila." Gli do una sberla leggera. "Ti posso chiedere un ultimo favore?"
"Ricatto, vorrai dire." Dice, per poi bere dalla bottiglia.
"Posso venire ai tuoi prossimi incontri?"
Lui sputa, all'improvviso, tutta l'acqua dalla bocca, iniziando a tossire.
"Ma mi vuoi morto?! Assolutamente no!"
"Dai, ti prego ti prego ti prego..." Faccio gli occhioni.
"E perché vorresti venire?"
"Ehm... diciamo che... mi sto... appassionando...!" Non posso di certo dirgli che voglio rivedere Nate.
"Appassionando... certo. Va bene, tanto scoprirò cos'hai in mente."
"Non ho niente in mente, Hogan!"
"Va bene, ma stavolta ti chiedo io un favore."
"Quale?" Metto una mano sul fianco.
"Smettila di chiamarmi Hogan."
Io scoppio a ridere. "E come dovrei chiamarti? Pervertito? Pazzo? Stronzo? Scegli tu!"
"Jace. Chiamami per nome, sei l'unica ragazza in tutta la scuola che mi chiama per cognome. Sei troppo uguale a tuo fratello." Si è fatto serio.
"Ok...! Jace."
"Brava."
"Allora fammi sapere quando avrai il tuo prossimo incontro, Jace!" Mi dirigo lentamente verso l'uscita, continuando a guardare verso la sua direzione.
"Certo." Ride lui.
"Guarda che se non lo fai e ti scopro... poi sono guai seri, per te." Lo guardo in cagnesco.
"Ai suoi ordini, capitano." Porta una mano sulla testa, per farmi il saluto militare.

Finalmente rivedrò Nate!

Il Peggior Nemico di Mio FratelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora