Capitolo 128

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"Mamma! Noi stiamo uscendo!" Dopo aver costretto mio fratello a vestirsi e dopo averlo trascinato giù per le scale, mi affretto a salutare mia madre sulla soglia della porta di casa.
"Vedo che la tua torta ha fatto effetto." Mio padre, che deve aver appena rincasato dal lavoro, si rivolge a lei, guardandoci con un sorrisino sul volto.
"Oh, sì. Me ne sono accorta!" Canticchia mia madre, dando delle gomitate leggere a mio padre.

Io ed Heric li guardiamo confusi, lui soprattutto.
Mi chiedo spesso se siamo noi ad avere dei genitori particolari, o se sono gli altri ad averli troppo... seri?

"Dove andate, amori della mamma?"
Al suo tono dolce e ridicolo io tento di soffocare una risata, mentre mio fratello si fionda ad infilare le scarpe solo per non guardarla in faccia. Diciamo che lascia sempre a me in mano queste situazioni, ma a differenza sua mi diverto quando lei fa così.

"Dobbiamo comprare alcune cose, non facciamo tardi." Le do un bacio veloce, per poi infilare anch'io le mie scarpe e seguire Heric che sta già aprendo la porta di casa, probabilmente per scappare da altre sue domande mielose.
"Va bene, state attenti!"
"Sì!" Sorrido, chiudendo la porta.

Io ed Heric percorriamo il viale del giardino, per poi dirigerci verso la fermata del bus.

"Ringraziami." Rido, tentando di stare dietro al suo passo.
"Per cosa?"
"Ti ho fatto fuggire dalla dolcezza della mamma!" Gli strizzo una guancia, per prenderlo in giro.
"E cosa ti tengo a fare se no?"
"C-cosa?!" Smetto di camminare, fulminandolo con lo sguardo.
Quando lui si rende conto, si ferma, scoppiando a ridere.
"Sto scherzando, scema. Muoviti o non combiniamo nulla."
"Ringrazia che non ti abbia tirato quei capelli!" Faccio la finta offesa, affiancandomi nuovamente a lui.
"Ringraziami tu che ti sto accontentando, come sempre." Dice con una smorfia, mentre io gli faccio la linguaccia.

Poco dopo essere arrivati alla fermata, arriva il bus che dobbiamo prendere.

"Ma mi dici dove stiamo andando, almeno?" Domando, seguendolo mentre va verso i posti in fondo. Il pullman è decisamente vuoto, se non per qualche persona che sta tornando a casa dal lavoro.
"Non te l'ho detto?" Chiede confuso, sedendosi e stirando le gambe in modo tale da infilare più comodamente le mani in tasca.
"No, mi hai solo detto che avevi un'idea e-"
"E mi hai trascinato giù dalle scale." Ride lui.
"Esatto." Mi siedo al suo fianco, e il bus parte.
"Ti fidi un po' troppo, tu. Prima mi fai uscire e poi mi chiedi dove andiamo." Gira la testa verso di me.
"Beh, ovvio che mi fido: sei mio fratello! E poi credo che sotto sotto... tu conosca Jace meglio di me." Da una parte mi dispiace ammetterlo, ma dall'altra non posso ignorare tutti i loro anni d'amicizia.
"Diciamo che sì, so dove portarti." Sorride misteriosamente.
"E me lo dici?" Sono curiosa, e per fortuna Heric è molto paziente. Quindi me lo deve dire.

Lui mi lancia uno sguardo, per poi scuotere la testa.

"Non sai proprio aspettare un po', eh. Andiamo al negozio della NBA, in centro." Confessa infine.
"NBA? Quello del basket?" In realtà lo so già, ma chiedere per sicurezza non fa mai male.
"Sì, so che lì c'è qualcosa che Jace voleva prendersi, tempo fa."

Dopo circa venti minuti mio fratello inizia a guardare attentamente fuori dai finestrini.

"È questa. Dobbiamo scendere." Si tira su agilmente, nonostante il pullman sia ancora in movimento, mentre io rischio quasi di schiantarmi per terra.
Quando scendiamo ci troviamo ormai nel pieno centro di New York, con i suoi mille negozi, le strade larghe e trafficate, e le persone che camminano in mezzo al casino e alla folla.
È pomeriggio tardi, ma per fortuna c'è ancora il sole e la luce, essendo che ci stiamo avvicinando all'estate.
"Non dirmi che dobbiamo prendere la metro." Odio solo il pensiero: se le strade sono così piene di gente a quest'ora, non oso immaginare la metro.
"No, dovrebbe essere qua vicino, ma devo ricordarmi... è da un po' che non ci vengo a fare un giro." Heric si guarda in torno, per poi ricominciare a camminare.

Il Peggior Nemico di Mio FratelloWhere stories live. Discover now