Capitolo 56

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"Oh. Mio. DIO!" Urlo, appena realizzo ciò che c'è scritto sul manifesto.
"Contenta?" Sorride lui, che nel frattempo si è avvicinato a me.
"SE SONO CONTENTA?! SCHERZI?!" Tiro un altro grido di felicità, lanciandomi sul suo collo per abbracciarlo come una bambina.
"Ei, calma!" Mi prende per i fianchi per riprendere l'equilibrio.

Sì, lo so, tante volte sono un bisonte, ma sono troppo felice!

"Jace! Ti rendi conto...? Parteciperemo al campionato di Boston!"

Continuo a strattonarlo ancora di più, anche se non è una grandissima idea: mi tocca stare in punta di piedi per quanto è alto.

"Sì, sei tu che non hai guardato il manifesto da quando sei a scuola."

In quel momento mi stacco immediatamente da lui, realizzando quanto fossimo vicini.

"Ehm... ero sovrappensiero..." Sussurro imbarazzata. Per colpa tua, aggiungerei.
"Per cosa?"
"Niente di che!" Agito le mani nervosamente. Non voglio parlarne, me ne vergogno troppo.
"Piuttosto... quando partiamo?"

In questo momento sto provando mille emozioni tutte assieme.
Da una parte ancora non ci credo che la nostra squadra di basket parteciperà al campionato a Boston e, di conseguenza, anche noi cheerleader saremo lì a supportarli.
È una cosa che ho sempre sognato!

Ma dall'altra... sono così in imbarazzo... faccio fatica anche solo a guardarlo in faccia...!

"Lo vedi che non leggi? Tra un mese."
"COSÌ PRESTO?!" Sbotto.
"Già."
"Abbiamo pochissimo tempo per prepararci..."
"Non è che io ne abbia molto bisogno, forse tuo fratello..." Non finisce la frase che soffoca una risata.
"Mio fratello e tu siete allo stesso livello! Anzi, lui è superiore a te dal momento che non si vanta come fai tu-"
All'improvviso mi prende per un braccio, avvolgendomi in un dolce abbraccio.

"L'importante è che tu faccia il tifo per me."

Sento il viso completamente in fiamme e la mia vista sta iniziando ad annebbiarsi.
"F-farò il tifo per tutta la squadra..." Non rifiuto l'abbraccio, per evitare di guardarlo in faccia.
"Allora mi va bene anche solo un bacio. Magari come quello di ieri."

Mi stacco immediatamente da lui, col cuore che palpita a mille.

"P-potevi risparmiartelo!" Gli do una pacca sulla spalla, presa dal nervoso.
"Ei, come siamo nervose! Sei stata tu a darmelo, ieri!" Ride, prendendomi in giro.
"J-Jace, giuro che... ah! Sei stato tu il primo, quella volta!" Gli ricordo, nella speranza di potermi difendere un minimo.
All'improvviso si fa serio.
"A proposito di quello..."

Oh, no... no, no, no, no...
Ormai mi aspetto qualsiasi cosa... so già cosa mi dirà: dimentichiamoci tutto di nuovo, non ho mai provato nulla per te, alla fine la gente di bacia ogni giorno... Oh, sì... già lo so che mi dirà tutto questo...

"Volevo chiederti scusa..."

Alzo di scatto la testa, per essere sicura che fosse stato veramente lui a scusarsi. Non si sa mai che sia qualcun altro... sai com'è, da Jace non ti aspetti certe cose.

"Ti avevo chiesto di dimenticare tutto perché mi sentivo colpevole dei problemi con le tue amiche... la verità è che... dopo quel bacio non riuscivo più a smettere di pensarci..." La sua voce si è leggermente abbassata, così come il suo sguardo. Mentre io... io sono incredula.
"N-non fa niente-"
"Non è vero. Avrai sicuramente pensato che ti stessi usando. E, forse... all'inizio l'ho pensato anch'io..."

Perfetto, un altro colpo al cuore...

"Ma poi... è cambiato qualcosa." Ora i suoi occhi celesti sono fissi sui miei, seri.

Mi fa piacere vedere come stia tentando di esprimere tutto ciò che prova.
Dovrei farlo anch'io...?

"Ammetto che... ci sono rimasta male all'inizio... ma la batosta è arrivata a casa di Nate..."
"Mi dispiace, sono un coglione."
"Mh... forse un pochino..." Avvicino l'indice e il pollice, incominciando a ridere.
"Guarda che va bene finché mi insulto da solo, ma tu dovresti stare attenta a ciò che dici." Inizia a farmi il solletico e io scoppio a ridere impanicata.
"Jace, fermo!"
"Ah, no! Questo te lo meriti!" Continua a punzecchiarmi i fianchi, senza che io riesca a liberarmi.
"Va bene, scusami! Scusa, ti prego!" Ormai sono praticamente senza fiato a furia di ridere, urlare e scalciare.

Quando lo imploro si ferma, avvolgendomi nuovamente in un dolce e caldo abbraccio.

"Ti scuso, ma ad una condizione." Sorride maliziosamente, tenendomi stretta per i fianchi. Non sapendo dove tenere le mani le appoggio sul suo petto.
Il contatto col suo corpo mi provoca dei lunghi brividi per tutto il corpo. Per non parlare dei suoi occhi fissi sui miei.

"Sentiamo." Tento di imitare la sua espressione.
Lui rimane un attimo in silenzio, abbassa la testa e poi torna a guardarmi senza interrompere il nostro abbraccio.

"Esci con me."

Il Peggior Nemico di Mio FratelloWhere stories live. Discover now