Capitolo 129

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Dopo aver lasciato il regalo ad Heric, sono corsa a prendere il bus per dirigermi verso casa di Jace.
Da una parte sono sicura che sarà felice di rivedermi, a detta di ciò che mi ha raccontato mio fratello, ma dall'altra ammetto che sono un po' nervosa.

In tutto questo tempo ne sono successe di tutti i colori. Abbiamo fatto tanti errori, chi più, chi meno, ma nessuno escluso.
Il suo gesto nel volermi proteggere da Jeremy mi ha lasciata senza parole... spero solamente che abbia capito che anch'io ero solo preoccupata, che non volevo gli capitasse nulla di brutto.
Non avrei mai potuto approvare il gesto folle che stava per commettere, che razza di fidanzata lo permetterebbe mai...?

Mi fermo un attimo, davanti al suo palazzo, con un leggero timore.
Non voglio litigare, certo. Ma non posso nemmeno fargliela passare troppo liscia, nonostante abbia fatto tutto con buone intenzioni.

"Oh, Allie!" Una voce famigliare mi risveglia dai miei pensieri.
Giro lo sguardo e trovo Emma, con dei pantaloncini corti, una maglietta nera alquanto larga, e le guance leggermente arrossate.
"Ciao, Emma!" Sorrido, felice nel vederla.

Sarà passata più di una settimana da quando abbiamo avuto la nostra ultima avventura.
Già, perché con lei ormai non ho avuto altro se non queste tipo di cose.
Non che la cosa mi dispiaccia, anzi.

"Sei qua per Jace, eh?" Si avvicina a me, e noto che ha un leggero fiatone.
"Già, ci hai preso." Sorrido imbarazzata. "Tu che stavi facendo?" Domando.
"Ah, nulla di speciale. Pur di non sentire Jace lamentarsi esco per fare una corsetta. Mi tengo in allenamento, così posso spaccare le ossa a quel cretino che vive sotto il mio stesso tetto!" Scherza, agitando dei pugni in modo teatrale.
"Sono sicura che saresti in grado di dargliene di santa ragione!" Scoppio a ridere, seguita da lei.
"Seh, ci provo diciamo...! Beh, comunque ti consiglio di muoverti, Scarlett dovrebbe tornare a momenti dal lavoro." Mi lancia uno sguardo d'intesa, e io sento le guance leggermente accaldate.
Si avvicina al cancello condominiale, tira fuori le chiavi dalla tasca e mi fa cenno di entrare.
"Ehm, e tu non sali?" Domando. Sembrava stesse per rincasare.
"No, tranquilla. Io... vado a farmi un altro giretto. Stranamente mi è salita la voglia di farmi un'altra corsa." La vedo nascondere un sorrisino beffardo, che mi ricorda molto quello di suo fratello.
"Ma- non ti preoccupare! Se devi tornare a casa non è... un problema..." Abbasso sempre di più la voce, dal momento che mi fa solo un semplice pollice, per poi correre via sorridente.

Al suo gesto non riesco a non esserle grata.

Eh va beh, allora mi sa proprio che mi tocca salire.
Salgo le scale fino al terzo piano, e mi piazzo proprio davanti alla porta del suo condominio.
Non si sentono rumori, stranamente. Da Jace Hogan ci si può aspettare di tutto.
Allungo il dito sul citofono, e suono.

Nessuna risposta.

Riprovo con un altra chiamata.

Ancora nulla.

Ma che fine ha fatto? Secondo ciò che ha detto Emma sembrava essere a casa.

Che faccio? Riprovo ancora...?

Ma sì, ormai sono qua.

Suono un'ultima volta, finché finalmente sento dei passi da dietro la porta.

"Cos'è? Ti sei improvvisamente civilizzata, moccios-" Apre la porta di scatto, bloccandosi con gli occhi spalancati.
Rimango un attimo senza fiato, nel vederlo a petto nudo e con addosso solo una tuta grigia.
"Ehm, ciao." Lo saluto a bassa voce, confusa dalla sua reazione.
"C-ciao. Scusami, pensavo fossi Emma... di solito suona ininterrottamente finché non le apro..." Sul suo volto si nota un leggero imbarazzo, tant'è che inizia a grattarsi dietro la testa.

Il Peggior Nemico di Mio FratelloWhere stories live. Discover now